Comandini, 15 luglio 1867
• La Camera, a chiusura della discussione sull’asse ecclesiastico, vota all’unanimità la prima parte di un ordine del giorno Mancini-Crispi dichiarante nulla potersi innovare se non per legge nei «diritti delle prerogative della potestà civile in materia ecclesiastica» e con 192 voti contro 93 la seconda parte così concepita: «e ritenendo che il Ministero custodirà inviolate le regalìe dello Stato e, la dignità del paese, passa all’ordine del giorno»
• La Camera, a chiusura della discussione sull’asse ecclesiastico, vota all’unanimità la prima parte di un ordine del giorno Mancini-Crispi dichiarante nulla potersi innovare se non per legge nei «diritti delle prerogative della potestà civile in materia ecclesiastica» e con 192 voti contro 93 la seconda parte così concepita: «e ritenendo che il Ministero custodirà inviolate le regalìe dello Stato e, la dignità del paese, passa all’ordine del giorno».