19 settembre 1958
L’ultima sera dei bordelli
• Lo scrittore Giovanni Comisso compie il suo «doveroso» pellegrinaggio,
proprio la sera della chiusura, in un casino di una città veneta: «Nella sera
del 19 settembre del 1958, giunsi alla porta aperta della Casa chiusa situata
in una parte recondita della città... In quel momento sull’alto della scala
apparve l’ultima signorina seguita dalla piccola serva... Un bianco vestito di
merletto le scendeva stretto fino ai piedi con un breve spacco da un lato che
lasciava intravedere una coscia nuda, bionda con i capelli ravviati come un
diadema, nere le sopracciglia inarcate sugli occhi neri fissi e innocenti.
Sembrava la bizantina Teodora e tutto si componeva come nel mosaico di Ravenna,
con la serva sbalordita di fianco, la cassiera con le sue conchiglie d’oro al
collo, più sotto, e la padrona con il pechinese in braccio più sotto ancora. E
il nome di quella signorina, di quell’ultimo esemplare di un’epoca, non poteva
essere diverso da quello che riassumeva tutta quell’epoca. Si chiamava Nadia».
[Gianni Corbi, Rep. 4/2/1998]
• Resse alle
porte di “Borgo Tasso” a Parma, al “Superba” di Genova, al “Fiori Chiari” di Milano per l’addio. [Gianni Corbi, Rep. 4/2/1998]
• I giornali
della sera escono in edizione straordinaria. La zoppetta, la strillona di via
del Tritone a Roma, va in giro gridando: «Edizione straordinaria! Chiusura
de li casini. Da domani tutti a fasse le pippe». [LauraMambelli, Sergio Valentini Cds 23/9/1994]
• Alla mezzanotte del 20 settembre vengono chiusi oltre 560 luoghi di
piacere su tutto il territorio nazionale. [Laura Mambelli e Sergio Valentini, Cds 23/9/1994].