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 1989  settembre 04 Lunedì calendario

Il critico si consola con “Palombella rossa”

• «Mediocri le scelte fatte da Guglielmo Biraghi, direttore o di cattivo gusto o troppo fragile per resistere alle assillanti pressioni dei potenti. Non è altrimenti comprensibile il lancio di un pessimo film come In una notte di chiaro di luna, della Wertmüller, per la pomposa inaugurazione; l’esaltazione degli sventurati Scugnizzi di Nanni Loy; l’omaggio a Tempo di uccidere di Giuliano Montaldo, diligente teleromanzo tratto dell’incolpevole Ennio Flaiano. È il trionfo di una banalità patinata e di una retorica nazionalsentimentale, contro cui mi sembra lecito innalzare proteste, come ai vecchi tempi del decennio Sessanta. Perché di questo in fondo si tratta: applaudire la restaurazione o tentare di ribellarsi. Così, quando la Palombella rossa di Moretti, con la sua mediata durezza e la sua dolorosa comicità, è finalmente arrivata sugli schermi del Lido, mi sono (per un giorno) consolato. (…) Bello e imperfetto, teso e crudele, è tutto ambientato in una piscina di Acireale. Non tutti i dettagli mi convincono, e nonostante il film sia, a suo modo, un discorso politico, il racconto ha un ritmo sostenutissimo e coinvolgente. L’autore sicuramente non approverà, ma quando Michele Apicella, nella solitudine della piscina, si immobilizza di fronte alla porta, prima di scagliare la palla, mi sono emozionato come nei momenti in cui Indiana Jones alza il cappellaccio e impugna la frusta. Questo è il cinema, signori». [Claudio Carabba, Europeo 1989/38]