20 agosto 1968
Il Sessantotto irrompe al Lido
• Le agitazioni del 1968 hanno già avuto forti ripercussioni sulla Biennale e adesso anche la Mostra del cinema subisce continue contestazioni. Quando mancano cinque giorni all’apertura ufficiale del Festival, i registi aderenti all’Anac, l’associazione di categoria che raggruppa gli autori cinematografici italiani, ritirano i loro film dalla competizione. Cesare Zavattini: «Gli studenti si muovono in tutto il mondo e ci insegnano che senza battersi in piazza non si combina niente». Gillo Pontecorvo: «Vogliamo occupare la Mostra perché alla Mostra vogliamo bene. Cosa succederà quando Chiarini andrà via? La sua linea culturale continuerà a essere rispettata, oppure arriverà qualcun altro che vorrà riportare al Festival i fasti mondani?». In prima fila nella protesta il regista Marco Ferreri. Partito comunista e Partito socialista di unità proletaria sono a favore del boicottaggio. Tuttavia il fronte degli autori registra alcune defezioni: Roberto Rossellini manifesta la sua solidarietà al direttore Chiarini; Liliana Cavani, Bernardo Bertolucci e Nelo Risi sono decisi a far proiettare le loro pellicole. Pier Paolo Pasolini, dopo aver scritto su Il Tempo che avrebbe mandato il suo film alla Mostra per opporsi ad un già delineato «fascismo di sinistra», comunica poi il suo rifiuto a partecipare: ma il film, alla fine, va in concorso.