27 giugno 1920
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Giacomo Matteotti minaccia l’assalto della piazza
• Colpisce l’aula di Montecitorio il minaccioso discorso con cui l’on. Matteotti attacca il nuovo presidente del Consiglio, Giovanni Giolitti, ormai ottantenne, a capo del suo quinto gabinetto. Parla per un’ora, in gran parte improvvisando, la sua è una filippica dai toni ciceroniani. Se la prende con Giolitti come massimo esponente della vecchia politica. Lo avverte che nel Paese potrebbe esplodere una rivoluzione: «Ma è a voi costituzionali che incombe in questo momento l’obbligo di conservare l’ultimo rimasuglio del Parlamento, l’ultima prerogativa costituzionale, che può difendere il vostro regime dall’assalto finale della piazza». [Romanato 2011]