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 1965  ottobre 01 Venerdì calendario

Proposta del socialista Fortuna, freddo il Pci

• Il divorzio, nel nuovo disegno di legge presentato in Parlamento, è ammissibile in cinque casi: 1) se l’altro coniuge è stato condannato con una o più sentenze definitive: 
a) all’ergastolo o a cinque o più anni di reclusione per uno o più delitti non colposi; 
b) a qualsiasi pena detentiva per incesto, delitti sessuali commessi a danno dei discendenti, istigazione o costrizione della moglie o delle figlie alla prostituzione, sfruttamento o favoreggiamento di tale prostituzione; 
c) a una pena detentiva non inferiore a un anno per maltrattamenti o per qualsiasi altro reato commesso in danno del coniuge o dei discendenti; 
2) se l’altro coniuge è stato prosciolto per totale infermità di mente da uno dei reati dei punti b) e c) del paragrafo precedente; 
3) abbandono del tetto coniugale per un periodo non inferiore a cinque anni o se vi sia stata tra i coniugi separazione legale ininterrotta o di fatto per non meno di cinque anni; 
4) se l’altro coniuge affetto da malattia mentale si trova degente in ospedale psichiatrico o altro luogo di cura da non meno di cinque anni; 
5) se l’altro coniuge, quale cittadino straniero, abbia ottenuto all’estero annullamento o scioglimento del matrimonio contratto con il coniuge italiano.

È il disegno di legge del deputato socialista Loris Fortuna. L’iniziativa è accolta con freddezza dal Pci e lo stesso segretario, Enrico Berlinguer, sostiene che un appoggio deciso alla causa potrebbe provocare «uno scatenamento di forze religiose contro di noi, che metterebbe in forse il successo conseguito dalla nostra linea sulla questione cattolica». Senza l’appoggio delle forze laiche e con il secco rifiuto della Dc e del mondo ecclesiastico, il progetto naufraga.