4 giugno 1975
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Mara Cagol fa rapire Vallarino Gancia
• Le Brigate rosse compiono il primo sequestro di persona con lo scopo di autofinanziarsi. Margherita “Mara” Cagol, che da qualche tempo ha assunto il comando della colonna torinese, «commette le imprudenze che le costeranno la vita: fa rapire vicino a Canelli, non lontano dal covo brigatista della cascina Spiotta, l’industriale vinicolo Vallarino Gancia, quarantatré anni, sposato, con due figli. L’imprenditore esce per raggiungere lo stabilimento a bordo della sua Alfa, ma a metà strada c’è una interruzione per lavori in corso. Due auto dei brigatisti lo serrano; uno degli aggressori sfonda il lunotto posteriore a colpi di martello, l’altro punta un mitra sull’industriale. Lo caricano su un furgone e lasciano le auto rubate fra Calamandrana e Canelli, errore incredibile, dato che cascina Spiotta è poco distante, vicina ad Acqui Terme».
• «Altra fatale imprudenza: il brigatista Massimo Maraschi alla guida di una 124 investe nella zona un’altra automobile e viene arrestato. Ce n’è quanto basta per far capire che la base operativa delle Br non deve essere lontana e, infatti, la sorveglianza e le ispezioni vengono rafforzate».
[Bocca 1988]