Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  aprile 21 Lunedì calendario

I sindacati sotto accusa

• Tra i fatti nuovi dello scenario politico c’è la cattiva stampa di cui godono a un tratto i sindacati. Messi sotto accusa come “l’altra casta” da un libro del giornalista dell’Espresso Stefano Livadiotti, responsabili agli occhi dei più dello sfacelo Alitalia e del fallimento della trattativa con Air France (Berlusconi sta tentando di coinvolgere Aeroflot), colpevoli dei bassi salari italiani per l’ostinazione con cui hanno privilegiato le trattative centralizzate, che dànno loro più potere, rispetto a quelle in azienda o sul territorio (c’è qui una frase fulminante di Cremaschi, leader della Cgil più a sinistra: «L’Italia è il Paese di massima arretratezza salariale e di massimo potere politico del sindacato»), Cgil-Cisl-Uil sono al centro dell’attenzione anche perché si prevede che la sinistra-sinistra – disintegrata alle elezioni (Bertinotti è dimissionario ed è sparito dalla circolazione, Pecoraro Scanio è sotto inchiesta della magistratura, sui resti di Rifondazione si dànno battaglia Ferrero e Nichi Vendola ecc.) – tenti la sua rivincita attraverso il sindacato o comunque nelle piazze. Montezemolo, nel suo ultimo discorso da presidente di Confindustria, ha attaccato il sindacato, capace, a suo dire, solo di dire “no”. E, stranamente, le confederazioni sono state difese dalla Lega: «Non è proprio il momento di tentare nessun regolamento dei conti» (così Maroni e altri). Per Epifani, Bonanni e Angeletti è forse più preoccupante la moderazione leghista che la severità di Confindustria. [Giorgio Dell’Arti]