La Gazzetta dello Sport, 10 luglio 2011
La Corte d’Appello di Milano ha confermato la condanna per la Fininvest nel processo che la opponeva alla Cir di Carlo De Benedetti: la holding di Berlusconi dovrà versare alla società dell’editore di “Repubblica” 560 milioni, per via dei danni che la Cir ha patito a seguito della corruzione, da parte del gruppo del Cavaliere, del giudice Metta
La Corte d’Appello di Milano ha confermato la condanna per la Fininvest nel processo che la opponeva alla Cir di Carlo De Benedetti: la holding di Berlusconi dovrà versare alla società dell’editore di “Repubblica” 560 milioni, per via dei danni che la Cir ha patito a seguito della corruzione, da parte del gruppo del Cavaliere, del giudice Metta. È la storia relativa alla cosiddetta guerra di Segrate, in cui Berlusconi e De Benedetti si contendevano la Mondadori, cioè la più grande casa editrice italiana. Nessuno dei due la controllava appieno e, per mettere insieme un pacchetto di maggioranza, avevano entrambi stipulato accordi con il terzo azionista, Luca Formenton. Quale di questi due accordi era però valido? Il giudice Metta, in cambio di 400 milioni, fece vincere Berlusconi. La cosa venne accertata con un lungo processo al termine del quale vennero condannati, per corruzione, Cesare Previti, Attilio Pacifico e Giovanni Acampora. Berlusconi si salvò solo perché gli vennero concesse le attenuanti generiche e questo fece andare in prescrizione la sua posizione. Sulla base di quella sentenza, Carlo De Benedetti ha chiesto poi un risarcimento danni che in primo grado venne riconosciuto per 750 milioni e, ieri in appello, è stato ridotto a 560 milioni, compresi le spese legali e gli interessi. La Fininvest non aveva pagato all’epoca della prima sentenza grazie a un accordo interventuto con la controparte, che prevedeva una fidejussione di 806 milioni garantita da Intesa e controgarantita da Unicredit, Mps e Popolare di Sondrio. La corte d’Appello aveva favorito l’accordo impegnandosi a emettere la sentenza di secondo grado il più presto possibile. Era l’ottobre 2009, sono passati 21 mesi. Dati i tempi medi delle cause civili italiane e la complessità di questo contenzioso sono stati effettivamente piuttosto svelti.
Berlusconi pagherà?
La fidejussione bancaria serve appunto a quest se
la Fininvest non pagasse, la Cir s’andrebbe a prendere i soldi da Unicredit.
Sarebbe poi un problema di Unicredit e delle altre tre banche recuperarli dal
Cav. Potrebbe naturalmente intervenire un accordo tra le parti, per rinviare il
saldo alla pronuncia della Cassazione. Ieri circolavano molte voci, una per
esempio sosteneva che il Cav potrebbe cavarsela a questo punto offrendo al
rivale la stessa Mondadori, di cui Fininvest ha il 50%. Marina Berlusconi, in
una dichiarazione furibonda, ha dichiarato che il valore di questo 50% è
inferiore al risarcimento stabilito dal tribunale. In base al prezzo delle
azioni in Borsa, la Mondadori varrebbe oggi sui 600 milioni. Il valore della
quota Fininvest è perciò di circa 300 milioni. Bisogna poi vedere, perché anche
Mondadori è una specie di holding, che controlla a sua volta una cinquantina di
società.
Ma Berlusconi tutti questi soldi ce li
ha?
Calcoli fatti ieri attribuivano alla Fininvest un
tesoretto immediatamente disponibile di 701 milioni, residuo della collocazione
in Borsa del 16,6% di Mediaset, un’operazione del 2005 che fruttò alle casse
della holding un miliardo. Fininvest non ha accantonato somme in bilancio per
far fronte al risarcimento Cir probabilmente grazie a questa riserva. Ha
rinunciato però quest’anno a distribuire dividendi.
Che ha detto Marina?
«È una sentenza che sgomenta e lascia senza parola. È una
sentenza che rappresenta l’ennesimo scandaloso episodio di una forsennata
aggressione che viene portata avanti da anni contro mio padre con tutti i mezzi
e su tutti i fronti, compreso quello imprenditoriale ed economico». Secondo lei
siamo di fronte a un attacco concordato della procura milanese e del gruppo
“Repubblica”. «Neppure un euro è dovuto da parte nostra, siamo di fronte ad un
esproprio che non trova alcun fondamento nella realtà dei fatti né nelle regole
del diritto. Già in queste ore i nostri legali cominceranno a studiare il
ricorso in Cassazione».
Che cosa ha risposto De Benedetti?
C’è una nota della Cir. Esprime soddisfazione perché la
condanna «conferma ancora una volta che nel 1991 la Mondadori fu sottratta alla
Cir mediante la corruzione del giudice Vittorio Metta, organizzata per conto e
nell’interesse di Fininvest». Inoltre la sentenza «riconosce che, corrompendo
il giudice Metta, Fininvest tolse a Cir non la semplice chance di vincere nel
1991 la causa sul controllo del gruppo Mondadori-Espresso, ma la privò
senz’altro di una vittoria che senza la corruzione giudiziaria sarebbe stata
certa».
Berlusconi
ripresenterà in aula il testo salva-Fininvest che aveva tentato di infilare
nella “manovra”?
Ha detto che lo
farà, ma è difficile. Si è capito proprio da questa vicenda in cui il premier è
stato lasciato solo dai suoi stessi alleati. Non ci sono molti parlamentari
della Lega e del Pdl disposti a sostenere una norma che è stata bocciata anche
dal Quirinale prima di tutto perché non ha carattere d’urgenza
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 10 luglio 2011]