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 2007  novembre 11 Domenica calendario

Ultime sul delitto di Garlasco: gli inquirenti vogliono analizzare le viscere di Chiara Poggi per capire se sia stata avvelenata o stordita con qualche sostanza

Ultime sul delitto di Garlasco: gli inquirenti vogliono analizzare le viscere di Chiara Poggi per capire se sia stata avvelenata o stordita con qualche sostanza. Ultime sul delitto di Perugia: il padre di Sollecito è andato a trovare il figlio in carcere, la madre di Amanda è arrivata dall’America e pure lei è andata a visitare il figlio in carcere, la salma di Meredith è in volo verso Londra, dove la aspetta la sorella Stephanie. Ultima dichiarazione della sorella Stephanie, ieri: «Meredith era concreta, prudente, pratica, non beveva, non si drogava. Nelle lettere o nelle mail non mi ha mai parlato né di Sollecito né di Lumumba».

• Che ne dice?
Il padre di Sollecito, che è urologo, ha conversato a lungo con i giornalisti. Ha avvertit «Guardate che sono anche medico legale». E con questa premessa ha spiegato che la storia del coltello – cioè Sollecito possiede un coltello compatibile con le ferite trovate sul corpo di Meredith – non significa niente. «Si tratta di compatibilità generica. Non è affatto stato dimostrato che sia stato proprio quel coltello a uccidere». La madre di Amanda ha evitato con cura di incontrare la stampa. Amanda sta in cella e scrive, in inglese e un poco anche in italiano. S’è fatta portare un dizionario. Dovrebbe essere un memoriale di una quindicina di pagine, finora. Di quello che fa Lumumba in cella sappiamo poco. La moglie polacca, Alessandra Beata, continua a dire che lui è innocente. Ma le interessano così tanto le avventure dietro le sbarre dei tre?

• Sto pensando all’ipotesi che siano innocenti. Farsi trent’anni e non entrarci per niente...
Il gip ha stabilito per ora una custodia cautelare di un anno. Gli avvocati ricorreranno senz’altro al tribunale del riesame. E non è detto che non la spuntino. Il gip, dottoressa Claudia Matteini, è stata un pochino sbrigativa nella sua ordinanza: ogni volta che il medico legale Luca Lalli adopera il condizionale (Meredith «potrebbe» essere stata violentata, il coltello di Sollecito «potrebbe» essere quello dell’assassino) la dottoressa Matteini adopera l’indicativ Meredith «è» stata violentata (a faccia in giù, per un tipo di rapporto che non le piaceva per niente, come ha confermato il fidanzato Giacomo Silenzi), il coltello del delitto «è» quello nero con la lama lunga otto centimetri e mezzo, ecc. D’altra parte, il gip potrebbe facilmente dimostrare che i tre personaggi oggi in cella hanno un’attitudina indiscutibile a raccontar frottole e a far sparire roba compromettente e che dunque è meglio, finché l’inchiesta è in corso, che stiano dentro.

• Quali frottole? Quale roba compromettente?
Lumumba, per esempio, ha buttato via il suo telefonino. Si tratta dell’apparecchio con cui ha comunicato con Amanda la notte del delitto. Non si trova, e invece sarebbe stato utile per ricostruire – col codice Imei dell’apparato cellulare – il traffico dei messaggi. Anche Amanda ha raccontato un sacco di bugie. E pure Sollecito, il giovane Raffaele che lunedì ha un appuntamento con la commissione che deve dargli la laurea di Ingegnere (presa in regola: ha 23 anni), ha detto un sacco di balle prima di dare la versione che adesso difende. Certo, se è stato lui a tagliare la gola di Meredith, non si capisce perché questo coltello non lo abbia buttato. Sa che la giugulare non risulta tagliata? L’agonia è stata lentissima, avrebbero anche potuto salvarla.

• I due uomini non avevano fior di alibi?
Non sono più alibi così forti. Le amiche di Meredith hanno raccontato che quel pomeriggio sono andate a prendere la pizza e poi il gelato verso le 18. Alle 20 era finito tutto e Meredith è tornata a casa. L’ora del delitto è quindi compresa tra le 20 e le 22.

• E che cosa cambia?
Sollecito ha sempre detto di aver ricevuto una telefonata del padre verso le 23. A parte che dai tabulati non risulta, ma con il nuovo orario del delitto alle 23 potrebbe benissimo essere tornato a casa avendo già partecipato all’orgia cruenta. I suoi avvocati hanno chiesto una perizia sul computer (Sollecito dice di aver navigato fino all’una) e un’altra perizia sulle scarpe, delle Nike misura 42,5, compatibili con le macchie di sangue trovate sotto il piumone che copriva il cadavere. Lumumba dice di essere stato tutto il tempo alla cassa del suo locale – Le chic – e di non aver mai messo piede nella casa di via della Pergola 7. Purtroppo il primo scontrino di quella sera riporta come orario le 22.29. Anche lui, perciò, potrebbe benissimo aver fatto quello di cui lo si accusa ed essere poi tornato al lavoro per costruirsi un alibi. Oltre tutto parecchia gente dice che il locale è stato chiuso più o meno fino alle dieci. Lumumba si difende sostenendo che i testimoni si sbagliano e che il primo scontrino ha quell’orario solo perché di regola, se ci sono pochi avventori, lui li fa pagare quando se ne vanno. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 10/11/2007]