La Gazzetta dello Sport, 1 aprile 2008
I prezzi sono cresciuti in tutta Europa e l’inflazione è ormai al 3,3% da noi e al 3,6 in Europa

I prezzi sono cresciuti in tutta Europa e l’inflazione è ormai al 3,3% da noi e al 3,6 in Europa. Si tratta di un salto dello 0,4 su febbraio, il rialzo più forte da quando si calcola l’indice della zona euro. Sappiamo già quali sono i comparti che spingono i prezzi verso l’alto: l’energia, come conseguenza dell’apprezzamento del petrolio, e i generi alimentari, specialmente il grano, come risultato dei cattivi raccolti in Estremo Oriente, delle molte terre coltivate a biodiesel e anche dell’accresciuta domanda cinese e indiana.
• Ho sentito questa roba un mucchio di volte. Andiamo avanti con questa solfa da un anno. Adesso manca solo che lei ci rifaccia il pianto sugli stipendi italiani, che sono troppo bassi e non crescono, eccetera eccetera.
Beh, proprio ieri il presidente Napolitano ha dichiarat «In Italia c’è un livello inadeguato delle retribuzioni, in particolar modo nell’industria. Una retribuzione essenziale è fondamentale per garantire una vita libera e dignitosa. C’è da battersi perché siano garantiti quei princìpi».
• Ha visto? Proprio come le dicevo. Questa canzone ci viene cantata da un anno. Conosciamo a memoria musica e parole.
Cosa vuole che le dicano gli uomini politici? I prezzi salgono e non possono farci niente. I salari e gli stipendi stanno fermi e non possono fare niente neanche su questo. Tirano giù dei discorsi alla meno peggio, tanto per non esser fischiati.
• Non possono far niente? sicuro?
Ogni tanto càpito in qualche dibattito e capisco che, sulla questione dei prezzi, la gente pensa che il governo dovrebbe sorvegliare. M’immagino persino i pensieri dei cittadini qualunque, dato che sono pensieri che faccio anch’io. Bisognerebbe – ci diciamo – mandare in giro delle squadre a tener sotto controllo i prezzi. Questi vigilanti entrerebbero nei negozi e afferrerebbero per il bavero della giacca i commercianti: tu, come mai vendi il pane a tanto e tanto? Fammi vedere quanto ti costa! Eccetera eccetera. I cittadini però sanno – e se non lo sanno è sufficiente che ci pensino un po’ per rendersene conto – che un sistema del genere non solo non è possibile, ma non è mai stato applicato da che mondo è mondo. Sì, ci sono stati dei dittatori che hanno tentato di imporre i prezzi alle merci, ma il risultato di queste imposizioni è stato, molto semplicemente, che le merci sono sparite. Ora le dirò qualcosa che la farà arrabbiare: è una merce pure il lavoro, e lo stipendio che ci paga lo Stato o l’impresa privata non è alla fine che un prezzo. Anche qui scatta il solito ragionament intervenga lo Stato e imponga alle ditte di aumentare lo stipendio ai dipendenti! Ma nemmeno questo può accadere: le ditte lavorerebbero in nero molto più di quanto non facciano adesso. Oppure chiuderebbero, e andrebbero a produrre le loro cose altrove. E lo Stato, per pagar di più i suoi dipendenti, dovrebbe aumentare le tasse, cioè riprendersi con la mano sinistra quello che ha finto di concedere con la mano destra.
• Lei ha la capacità di dimostrare tutte le volte che non solo siamo fregati, ma che dobbiamo anche essere contenti.
Senta qui. Ieri l’Antitrust ha mazzolato l’Enel per questo fatt l’Enel invitava subdolamente i suoi clienti a cambiare contratto in modo da farli uscire dalla società che pratica i prezzi amministrati (quelli decisi dall’alto, che piacciono a lei) e a farli entrare a loro insaputa in un’altra Enel che pratica i prezzi di mercato. Idem le società telefoniche: per capire cosa paghiamo, quanto paghiamo e con chi ci conviene stare ci vuole una laurea in Analisi combinatoria. E Sky? Ci manda a casa una rivista a 70 centesimi e per non riceverla non basta una telefonata (a pagamento), ce ne vogliono almeno due. Che dire poi delle banche? Nonostante tutti i Bersani di questo mondo, appena i tassi scendono ci tolgono quel niente che ci dànno come interessi. Ma se salgono, bisogna andare a chiedere l’adeguamento accompagnati dall’avvocato. Questo per dirle che ci sono solo due modi per contenere i prezzi: costringere i politici a varare un regime di concorrenza colpendo prima di tutto i grandi monopolisti; eliminare soggetti parassiti che fanno aumentare i prezzi con la loro semplice esistenza.
• Per esempio?
Per esempio, proprio ieri il Corriere della Sera ha anticipato una studio dell’Associazione costruttori nel quale si dimostra che quando si progetta una strada ci vogliono almeno sei anni solo per avere il sì di tutti i soggetti interessati. E lei crede che questo non influenzi il costo finale di quel lavoro? Per l’alimentare: la Coldiretti dell’Emilia Romagna ha dimostrato che se si comprassero la frutta e la verdura direttamente dai contadini si risparmierebbe il 30 per cento. Cioè, tutta la filiera distributiva, in cui qualcuno lucra a ogni passaggio, pesa alla fine sul cittadino, che deve pagare per tutti. Le nostre inefficienze prendono così il nome di “inflazione”. E noi non possiamo far altro che imprecare. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 1/4/2008]