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 2008  aprile 18 Venerdì calendario

Dal 15 al 20 aprile Benedetto XVI è in visita negli Stati Uniti. Prima di lui ci sono andati Paolo VI (New York, 1965) e Giovanni Paolo II (sette volte)

Dal 15 al 20 aprile Benedetto XVI è in visita negli Stati Uniti. Prima di lui ci sono andati Paolo VI (New York, 1965) e Giovanni Paolo II (sette volte).

• Perché Benedetto XVI è andato negli Stati Uniti? 
L’ha spiegato lui stesso ai giornalisti, sull’aereo che lo portava da Fiumicino a Washington: «Il mio viaggio ha soprattutto due obiettivi. Il primo è la visita alla Chiesa in America, negli Stati Uniti. C’è un motivo particolare: la diocesi di Baltimora, 200 anni fa, è stata elevata a metropolita e nello stesso tempo sono nate quattro altre diocesi: New York, Philadelphia, Boston e Louisville. Così è un grande giubileo per questo nucleo della Chiesa negli Stati Uniti, un momento di riflessione sul passato e soprattutto sul futuro, su come rispondere alle grandi sfide del nostro tempo. Secondo obiettivo, la visita alle Nazioni Unite. Anche qui c’è un motivo particolare: sono passati 60 anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo».

• Ma che c’entra il Papa con gli Stati Uniti? Se non ricordo male, all’inizio della guerra in Iraq Giovanni Paolo II si era espresso contro la politica estera di Bush…
Lei ricorda bene, ma oggi le cose sono cambiate. Mary Ann Glendon, ambasciatrice degli Stati Uniti presso la Santa Sede, le risponderebbe così: «E’ vero che ci sono state opinioni diverse sia circa l’azione diplomatica, sia riguardo l’azione militare degli Stati Uniti, prima che questa iniziasse. Ora, tuttavia, mi sembra che la Santa Sede stia appoggiando con convinzione gli sforzi degli Stati Uniti in Iraq per stabilire la pace, la sicurezza e la possibilità di autogoverno del Paese, così come ha certamente lo stesso atteggiamento verso gli sforzi degli Stati Uniti per dare sicurezza contro il terrorismo e specialmente contro l’uso del la religione come pretesto per la violenza».

• E la faccenda dei preti pedofili? 
Benedetto XVI è andato in America anche per ricucire quella ferita. E gli americani sono rimasti colpiti dalle sue parole: «Se leggo i resoconti di questi avvenimenti, mi riesce difficile comprendere come sia stato possibile che alcuni sacerdoti abbiano potuto fallire in questo modo nella missione di portare sollievo, di portare l’amore di Dio a questi bambini. Sono mortificato e faremo tutto il possibile per assicurare che questo non si ripeta in futuro».

• I media e i cittadini americani come hanno accolto questa visita? 
L’attenzione è stata fortissima. Partiamo dai media: Time gli ha dedicato una copertina, il New York Times un inserto speciale, la Cbs un documentario. Elena Molinari su Avvenire: " «Nel presentare la figura di Joseph Ratzinger a un pubblico che lo conosce ancora poco, quotidiani, settimanali e televisioni hanno teso a metterne in evidenza il rigore intellettuale e la rara preparazione». Quanto ai cittadini, bisogna tener presente che negli Stati Uniti i cattolici sono 66.893.000, cioè il 22,6% della popolazione. E un sondaggio realizzato pochi giorni prima del viaggio papale ha rivelato che la maggior parte degli americani, anche non cattolici, ha una buona opinione di Benedetto XVI».

• Visto che in America è periodo di campagna elettorale, a chi giova di più la visita fra Barack Obama, Hillary Clinton e John McCain?
I democratici sono forse avvantaggiati perché in molti stati il loro elettorato è tradizionalmente cattolico. Un sondaggio recente sostiene che nei 19 stati dove si sono tenute le primarie il 63 per cento dei cattolici ha scelto i democratici, e solo il 37 per cento i repubblicani. Ad ogni modo il lustro maggiore sarà per George W. Bush, che per accogliere il Papa al suo arrivo è andato fin sotto le scalette dell’aereo, onore mai tributato ad altri. Bush, di religione metodista, è felice di averlo lì: In un mondo dove alcuni invocano il nome di Dio per giustificare atti di terrorismo, assassinio, e odio, abbiamo bisogno del suo messaggio che Dio è amore. Il Papa non era stato da meno: Dio salvi l’America e la sua libertà. Rispetto grandemente la vostra società pluralistica e vengo come amico e annunciatore del Vangelo. Il Washington Post ha scritto che Bush è il primo presidente cattolico degli Stati Uniti. John Kennedy, infatti, il primo vero presidente cattolico, aveva cercato di prendere le distanze dalla sua fede religiosa. Bush ha maturato invece una vicinanza al cattolicesimo circondandosi di un cenacolo di intellettuali e religiosi cattolici, fra cui Padre John Neuhaus, che da dieci anni a questa parte ha spiegato e dibattuto con il presidente le dottrine sociali della sua Chiesa. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 18/4/2008]