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 2008  aprile 24 Giovedì calendario

McCain è sempre più vicino alla vittoria... • In che senso? La televisione ha detto che ha vinto Hillary

McCain è sempre più vicino alla vittoria...

• In che senso? La televisione ha detto che ha vinto Hillary.In Pennsylvania, sì. E a questo punto Obama ha 1648 delegati e Hillary 1504. Si deve ancora votare nell’Indiana e nel North Carolina, nel West Virginia, nel Kentucky e nell’Oregon, a Portorico, nel Montana e nel Sud Dakota. Obama era sicuro di perdere in Pennsylvania, e ha lavorato per limitare i danni. In quello Stato i delegati si assegnano col sistema proporzionale, dunque è sempre possibile, anche perdendo, portare a casa qualcosa. I sondaggi lo dànno in vantaggio sia nell’Indiana che nel North Carolina. possibile che se vincesse bene il 6 maggio, Hillary sarebbe indotta a lasciare. Ma la Clinton, nel discorso della vittoria dell’altra notte (giacca blu dopo aver sfoggiato, nell’ultimo, decisivo giorno, una fiammante giacca rossa), ha insistito proprio sul concetto che lei non molla: «Io non mollo e gli americani non vogliono un presidente che molli». Quindi se la vedranno a Denver, nella Convention finale, e lasceranno scegliere ai quasi ottocento super-delegati, cioè i cavalli di razza del partito. Più della metà di questi superdelagti qui si è già espressa e i tabellini dànno un leggero vantaggio a Hillary: starebbe 243 a 209. Senonché questi super-delegati non devono spiegare a nessuno le loro scelte e conta solo quello che faranno al momento fatidico. Quindi anche qui è tutto da vedere. La Clinton deve però recuperare, perché se arriva a Denver col distacco di adesso... In ogni caso, come abbiamo già detto, continuare a darsi battaglia fino alla fine di agosto dà a McCain un vantaggio notevole, anche perché, nel tentativo di superarsi, i due se ne dicono di tutti i colori. Ma c’è un altro punto che favorisce McCain.

• Quale?
I sondaggisti della Pennsylvania si sono messi davanti ai seggi per sapere dai clintoniani se voterebbero Obama, nel caso Obama prendesse la nomination. Il 25 per cento ha risposto che, piuttosto, avrebbe dato il suo voto a McCain. Fatta la stessa domanda ai sostenitori di Obama, la risposta è stata uguale.

• Quindi, dice lei, il fronte democratico è spaccato. Ma la cattiva reputazione di Bush non dovrebbe rendere impossibile il rientro di un repubblicano alla Casa Bianca?
L’ultimo sondaggio, proprio dell’altro ieri, dà la popolarità di Bush a quota 28, il punto più basso nella storia degli Stati Uniti (almeno nella storia degli Stati Uniti da quando esistono i sondaggi). D’altra parte, venerdì McCain ha reso pubblica la propria dichiarazione dei redditi e s’è così visto che prende una pensione annua di 58 mila dollari dalla Marina degli Stati Uniti, dato che è considerato invalido al cento per cento. Subito i giornali si sono chiesti: può un invalido al cento per cento governare la Casa Bianca? Domanda scema, soprattutto se ci si ricorda della carrozzella di Roosevelt. Anzi, l’invalidità del candidato repubblicano rafforza la sua immagine di eroe di guerra.

• E se Hillary e Obama si mettessero insieme?
Mi pare veramente difficile, dato che nessuno dei due vuole fare il secondo. La vittoria in campo democratico di Obama sembra resa possibile dall’enorme quantità di denaro che è riuscito a raccogliere.

• Sapevo che quelli con più soldi erano i Clinton.
All’inizio sì. Ma adesso Hillary ha 10 milioni di debiti (ha rassicurato che pagherà tutti a campagna elettorale finita), mentre Obama è addirittura in attivo: ha raccolto finora 235 milioni di dollari, cifra record nella storia delle elezioni americane, e ne ha spesi solo 188. In Pennsylvania ha mandato in onda spot per 11 milioni di dollari. E voleva solo perdere bene. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 24/4/2008]