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 2011  luglio 04 Lunedì calendario

La Val di Susa, a quanto pare, starà in prima pagina per parecchio tempo: ieri gruppi di contestatori di provenienza la più varia (un trecento sarebbero addirittura stranieri) hanno dato l’assalto al cantiere della Maddalena, dove sono cominciati i lavori relativi al tratto italiano della Torino-Lione, pezzetto della ferrovia ad alta velocità Lisbona-Kiev a cui l’Europa assegna i traffici futuri con l’Oriente

La Val di Susa, a quanto pare, starà in prima pagina per parecchio tempo: ieri gruppi di contestatori di provenienza la più varia (un trecento sarebbero addirittura stranieri) hanno dato l’assalto al cantiere della Maddalena, dove sono cominciati i lavori relativi al tratto italiano della Torino-Lione, pezzetto della ferrovia ad alta velocità Lisbona-Kiev a cui l’Europa assegna i traffici futuri con l’Oriente. Il bilancio degli scontri è pesante: 188 agenti sono stati feriti, non tutti in modo leggero, e una ventina di contestatori sono finiti all’ospedale. Uno di questi, veneziano, colpito in faccia da un fumogeno, sta male seriamente. Gli arrestati sono cinque. Napolitano, in serata, ha detto: «Quel che è accaduto in Val di Susa, per responsabilità di gruppi addestrati a pratiche di violenza eversiva, sollecita tutte le istituzioni e le componenti politiche democratiche a ribadire la più netta condanna, e le forze dello Stato a vigilare e intervenire ancora con la massima fermezza. Non si può tollerare che a legittime manifestazioni di dissenso cui partecipino pacificamente cittadini e famiglie si sovrappongano, provenienti dal di fuori, squadre militarizzate per condurre inaudite azioni aggressive contro i reparti di polizia chiamati a far rispettare la legge. Esprimo plauso e solidarietà alle forze dell’ordine che hanno subito un pesante numero di feriti, e confido che si accresca in Val di Susa, con chiari comportamenti da parte di tutti, l’impegno a isolare sempre di più i professionisti della violenza».

Famiglie?
Ci sono stati tre cortei. A quello partito da Exilles – luogo dove sta un’antica fortezza in cui ha fatto il militare anche Cavour – si sono presentatii sindaci e cittadini che contestano la Tav. Costoro hanno creduto opportuno partecipare tenendo per mano bambini che reggevano palloncini colorati. Una scelta incosciente per due motivi: si sapeva che la probabilità di incidenti era alta e – secondo motivo – è odioso mescolare i piccoli a queste faccende da grandi. La testa di questo corteo inalberava una foto di Falcone e Borsellino con la scritta «Giù le mani dalla Valsusa». Sottintes tutto quelli che sono d’accordo con la Tav sono mafiosi. È bene dire che i sindaci – o almeno alcuni sindaci – hanno deplorato, dopo, gli attacchi al cantiere (molotov, sassi e anche pallini di ferro lanciati con le fionde) con l’argomentazione che in questo modo si chiude ogni possibilità di organizzare un tavolo a cui discutere.

Quanti erano i manifestanti?
Secondo la polizia i manifestanti – sommando i tre cortei (gli altri due partivano da Giaglione e da Ramats e poi si sono unificati) – non superavano i seimila. Secondo gli organizzatori della manifestazione erano 70 mila. Teniamo conto che la Valle è abitata da 90 mila persone.

Che cosa si proponevano gli assalitori?
Di sloggiare il cantiere. Lo Stato ha riconquistato la Maddalena una settimana fa facendo intervenire duemila uomini in assetto da battaglia. Mandati via gli occupanti della cosiddetta Libera Repubblica della Maddalena, è stato possibile aprire il cantiere, presidiandolo però giorno e notte. Gli operai – che devono scavare un tunnel – lavorano da prigionieri. I NoTav respinti hanno promesso che torneranno perché a loro modo di vedere la Torino-Lione non va assolutamente costruita. Il cantiere, comunque, è ancora in funzione.

Reazioni? Sono tutti contro i contestatori, a parte quelli della sinistra estrema (Sel e Rifondazione) e Grillo. Grillo s’è presentato ieri all’una e ha tenuto un breve comizi «State facendo una rivoluzione straordinaria, siete tutti eroi, le campane suonano per tutta l’Italia che ci sta guardando attraverso la rete… La Torino-Lione è la più grande truffa del secolo pensare di fare viaggiare le merci a 300 all’ora è roba da anni Settanta, il futuro è fare viaggiare meno le merci, è il regionalismo… I lacrimogeni sono proibiti, armi da guerra cancerogene… Quello che sta avvenendo in Valsusa rappresenta prove tecniche di dittatura… I black bloc cercateli in parlamento». Valga per tutti la risposta di Bersani: ««I fatti di Val di Susa con le forze dell’ordine attaccate violentemente mentre difendono il cantiere, sono allarmanti e assolutamente inaccettabili. Qui non si tratta più di come si fa una ferrovia. Qui si tratta di come funziona una democrazia. Isolare, condannare la violenza e ripudiarne ogni presunta giustificazione è un dovere elementare di tutte le forze politiche e delle persone civili. Su questo concetto non è per noi tollerabile nessun equivoco».

Che significa? Significa che avendo il governo deciso di costruire la Torino-Lione, l’opposizione locale non ha titolo per impedirlo. Qualunque cosa pensi della Torino-Lione. Effettivamente, in democrazia funziona così, tant’è vero che il tratto francese della linea è stato costruito senza problemi

[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 4 luglio 2011]