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 2008  maggio 16 Venerdì calendario

La polizia ha fatto sapere che dallo scorso 7 maggio sta mettendo in prigione pregiudicati italiani e soprattutto stranieri oppure clandestini che svolgono attività criminose, in base a indagini coordinate dalla Direzione centrale anticrimine (Dac), che hanno riguardato nove regioni e quindici province

La polizia ha fatto sapere che dallo scorso 7 maggio sta mettendo in prigione pregiudicati italiani e soprattutto stranieri oppure clandestini che svolgono attività criminose, in base a indagini coordinate dalla Direzione centrale anticrimine (Dac), che hanno riguardato nove regioni e quindici province. Gli ultimi arresti sono avvenuti ieri mattina. Il numero totale delle persone ammanettate è di 383, gli stranieri sono 268, di questi 118 sono stati espulsi e, di questi 118, 53 sarebbero già stati accompagnati alla frontiera, gli altri invece avviati ai Centri di permanenza temporanea, o Cpt. Dati relativi agli stranieri arrestati: 50 marocchini, 32 rumeni, 25 tunisini, 18 nigeriani, 16 egiziani, 16 serbi, 14 albanesi e 97 di altre nazionalità.

• Non ci sono zingari.
Non è il tipo di indagine che riguarda gli zingari. La polizia ha sequestrato sette chili di coca, 360 grammi di eroina e 11 chili e 44 grammi di cannabis. Gli zingari, in genere, non spacciano. 111 persone sono finite dentro per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e questi sono quasi tutti italiani. Tre per sfruttamento della prostituzione, e anche questo non è reato da zingari. 177, infine, sono accusati di furti e rapine. Qui potrebbe esserci qualche rom, dato che gli zingari borseggiano e si introducono nelle case per saccheggiare. Ma, se ci sono zingari, la polizia non ce l’ha fatto sapere.

• Se i rom non si macchiano dei reati peggiori (la rapina, lo spaccio, lo sfruttamento della prostituzione) perché pare che su di loro si concentri la maggiore avversione?
Un sondaggio di Repubblica, messo in rete ieri, mostra che sì, effettivamente su di loro si concentra la maggiore avversione. E forse potremmo dire addirittura odio. Ieri sul Corriere Marco Imarisio raccontava che a Ponticelli, dove hanno dato fuoco alle baracche abbandonate dai rom adoperando pure qualche bomba, la soddisfazione degli abitanti era grande. Si sono sentite frasi come: «Peccato che le case fossero vuote», «Il fuoco purifica da queste merde che non si lavano mai», «La pulizia etnica si fa necessaria». Il sondaggio di Repubblica (mille interviste) mostra che la percentuale di coloro che vogliono espellere gli immigrati è del 52%, ma la percentuale di quelli che vogliono mandar via i rom è del 70. Dunque, in un quadro di insofferenza generale per lo straniero che si comporta male, l’insofferenza per lo zingaro è maggiore.

• Perché?
Penso che dipenda dal fatto che lo zingaro mantiene i suoi segni distintivi, il modo di parlare, il modo di vestirsi, il modo di accostarsi a noi. evidentemente un diverso. Homo sapiens è un animale vile, che è sopravvissuto per migliaia di anni mangiando carogne e imparando a temere il diverso. Lo zingaro, rispetto alla nostra tribù, è un diverso. Oltre a questo, vive in mezzo a noi da parassita. Non intende integrarsi, ruba. sporco, e questo è sommamente offensivo per la nostra civiltà che ha fatto dell’igiene un totem.

• Sembra quasi che lei propenda per gli zingari.
No, ho già scritto un anno fa parole molto dure sul loro modo di sfruttare le donne e i bambini, su quella organizzazione maschiocentrica che non manda in figli a scuola e fa morire molto presto gli individui (gli zingari hanno una speranza di vita di poco superiore ai 50 anni). A queste critiche, che ribadisco, non si risponde però col razzismo. E la politica, che ha lasciato marcire il problema, non deve fare la razzista. Ieri Bossi ha applaudito i fatti di Ponticelli e ha sbagliato: a Ponticelli il cosiddetto popolo – che poi era manovrato dalla camorra – s’è fatto giustizia da sé.

• Però adesso Maroni e gli altri sembrano intenzionati a intervenire.
Sì, e questo va bene. Gli arresti, se motivati, vanno bene. Le espulsioni, se effettive e giustificate, vanno bene. Ma governando e tutelando gli stranieri che lavorano e quelli che si vogliono integrare. Gli zingari? Se si vogliono integrare, bene. Altrimenti, li si allontani applicando la legge, nostra ed europea. La caccia allo straniero, gli incendi, le molotov, invece, non hanno niente a che vedere con tutto questo. Mi stanno bene i commissari straordinari che il ministro ha annunciato per Milano, Roma e Napoli. Benissimo la collaborazione romena, attraverso 15 loro ispettori che verranno qui a dar manforte ai nostri da lunedì (era ora, e dunque la voce grossa di Maroni è servita a qualcosa). E bene anche la visita dei vigili di Roma al campo nomadi di via Salone (a Roma negli ultini sei mesi i rumeni espulsi sono stati 490) o gli arresti di marocchini a Udine e di altri malviventi a Venezia. Ma le molotov tirate ieri contro un negozio di rumeni a Milano, quelle no. Quelle la politica deve evitarle, facendo la parte che le compete. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 16/5/2008]