Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  giugno 07 Sabato calendario

C’è un’idea in Parlamento, che potrebbe anche essere approvata, quella di rimandare a casa le straniere beccate a fare le prostitute

C’è un’idea in Parlamento, che potrebbe anche essere approvata, quella di rimandare a casa le straniere beccate a fare le prostitute. Si adopererebbe il vecchio strumento del foglio di via...

Che cos’è il “foglio di via”?
E’ un provvedimento amministrativo, disposto dall’autorità giudiziaria nei confronti di persone non residenti e che sono sospettate di svolgere attività illecite. Chi riceve il foglio di via deve lasciare entro 15 giorni il posto dove si presumeva svolgesse questa attività illecita. Se è un italiano deve tornare nel comune di residenza. Se è uno straniero deve tornare in patria. Il foglio di via è uno strumento abbastanza contestato, perché, a parte i pochi casi espressamente previsti dalla legge (per esempio quello di stranieri che non abbiano rinnovato il permesso di soggiorno), lascerebbe un ampio margine di discrezionalità al giudice. Infatti alcune sentenze (per esempio, una del Tar di Trento di quattro anni fa) hanno in seguito stabilito che tu non puoi dare il foglio di via così, come se niente fosse: sulla presunta attività illecita del sospettato va svolta un’indagine. Insomma, il foglio di via non è un’arma giuridica che, almeno nel nostro contesto normativo, si possa maneggiare con troppo disinvoltura.

E adesso la vogliono applicare contro le prostitute?
Il presidente della commissione Giustizia del Senato, avvocato Filippo Berselli, ha inserito nel decreto sulla sicurezza un emendamento a una legge del 1956. Se questo emendamento sarà approvato in aula, e poi riapprovato alla Camera, le prostitute entreranno nella lista delle “persone pericolose per la sicurezza e la pubblica moralità”. Il magistrato potrà quindi rispedirle a casa col foglio di via, naturalmente dopo essersi accertato che la loro attività sia pericolosa per la sicurezza e la pubblica moralità.

Cioè dopo essersi accertato che facciano le prostitute.
La prostituzione in sé da noi non è un reato. un reato organizzare la prostituzione, è un reato istigare alla prostituzione, contravviene all’articolo 5 della legge Merlin chi «in luogo pubblico od aperto al pubblico invita al libertinaggio in modo scandaloso o molesto». Ma altrimenti non c’è reato. Una donna ferma in mezza alla strada, e sia pure vestita in modo provocante, non è ancora una che si può perseguire. Le retate, come sappiamo, finiscono sempre con le prostitute che tornano a casa. Ora, a parte questa discussione sulla quale si accapiglieranno avvocati, giudici e cassazioni varie, il problema è la finalità della legge. Perché l’avvocato Berselli vuole inserire il foglio di via nel decreto sulla sicurezza? E come mai la legge Merlin non ha definito “reato” la prostituzione e criminali le donne che vendono il proprio corpo?

Già. Perché?
L’avvocato Berselli dice che sono state le questure a consigliargli quell’emendamento. Lo capisco: le prostitute straniere – clandestine o no – sono oggetto di un traffico criminale generale che sarebbe fortemente colpito dal rimpatrio forzoso delle donne. Abbiamo già detto in una conversazione precedente che il fatturato della prostituzione è pari a un miliardo all’anno (90 milioni al mese). Le prostitute sono 70 mila. Di queste, 25 mila sarebbero straniere. In strada ce ne sarebbero 30 mila, 20 mila lavorano in albergo, le altre in casa. Dunque, l’idea di Berselli è più generale: colpendo le prostitute con un provvedimento in fondo solo amministrativo, si dà un colpo alla malavita. Il problema è che mandare a casa 20 0 30 mila donne è molto complicato. Il foglio di via, dal punto di vista pratico, mi pare un’illusione.

Ma la Merlin non avrebbe fatto meglio a sanzionare la prostituzione come reato?
E’ l’altro punto in questione: la Merlin voleva chiudere le case e non colpire le donne, ma gli sfruttatori. E all’articolo 10 c’è già una specie di “foglio di via”, relativo alle minorenni: «Le persone minori che abitualmente o totalmente traggono i loro mezzi di sussistenza dalla prostituzione saranno rimpatriate e riconsegnate alle loro famiglie». Magnifico: perché non si emenda l’articolo 10, tagliando le «persone minori» e rendendo l’articolo valido per tutte? Oltre tutto poco dopo (articolo 12) la Merlin prevede la costituzione di un Corpo speciale femminile che si dedichi espressamente al problema. Mai realizzato. E nel 1958 le poliziotte neanche c’erano. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 7/6/2008]