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 2008  giugno 15 Domenica calendario

Il ministro La Russa ha precisato che i soldati presidieranno i punti sensibili delle città italiane per soli sei mesi

Il ministro La Russa ha precisato che i soldati presidieranno i punti sensibili delle città italiane per soli sei mesi. I presidi potranno poi essere prolungati per altri sei mesi. Ma oltre l’anno non si andrà.

• In un anno sarà tutto risolto?
Il provvedimento dell’altro giorno da un lato sembra troppo forte e dall’altro troppo debole. Il generale Mini, che scrive su Limes e su Repubblica, ha ammesso che i soldati mandati a dare una mano nei luoghi dove sussite l’emergenza spazzatura hanno un senso. In altro posti, secono lui, no: «Si confondono ruoli e idee [...], si rischia di avere soldati che fanno la guardia ai poliziotti e viceversa [...], cosa succede se con l’esercito per le strade la sicurezza non migliora, come sempre succede quando le funzioni sono di mera facciata? Qual è il gradino successivo dell’intervento? Chi mandiamo per strada la notte? La Nato? I mercenari?». Un altro generale, invece, Mario Buscemi, condivide il principio, ma pensa che i soldati siano pochi. Buscemi guidò l’invio dei militari in Sicilia nel 1992, dopo la morte di Borsellino. L’operazione venne battezzata “Vespri siciliani”. Dice Buscemi: «L’esperienza dei “Vespri siciliani” è stata esaltante: abbiamo visto in maniera diretta la gratitudine della gente. Ma allora i militari schierati erano ventimila». In base a questo ragionamento: bene i soldati, ma allora che siano di più.

A parte gli esponenti del governo e, in particolare, quelli di An, ho sentito solo critiche.
Riassumiamo i termini della questione. C’è prima di tutto la conferma, nel decreto rifiuti, dell’uso dei militari per presidiare le discariche e rendere impossibili movimenti che impediscano lo smaltimento della spazzatura. I siti destinati allo scopo sono considerati zona militare. Qui i soldati si sono già mossi: una ventina di genieri sono arrivati a Savignano, in provincia di Avellino, località Pustarza, dove sorgerà la discarica. Per inciso: s’è scoperto che gli abitanti di Savignano, che hanno fatto la lotta, riceveranno 5 euro e 20 centesimi per ogni tonnellata smaltita, il che fa un totale di 5 milioni di euro, cinque volte il bilancio comunale. Il comune ha 1200 abitanti e, a quanto pare, i savignanesi potranno vivere di rendita sugli incassi della spazzatura. Il sindaco si dice malcontento e vorrebbe dieci euro a tonnellata...

Se prendono i soldi, che bisogno c’è dei militari?
Insomma, i soldati stanno in Campania da gennaio e non è il pattugliamento delle discariche quello che sta sollevando tante polemiche. il presidio delle città, che è stato disposto con un emendamento al decreto sicurezza, quello che comincerà a essere discusso in Senato martedì e che è però già in vigore, naturalmente. In questo decreto si dice che il ministero della Difesa - cioè La Russa – mette a disposizione del ministero dell’Interno – cioè Maroni - 2.500 uomini, una parte dei quali hanno già fatto esperienza in Kosovo o in Albania. I soldati gireranno in pattuglie di tre o quattro elementi, che comprenderanno anche un poliziotto o un carabiniere. Potranno fermare le persone e identificarle, ma non arrestarle: per questo dovranno accompagnarle a un commissariato o a una tenenza. I militari prescelti riceveranno 500 euro in più, ma l’operazione viene detta a costo zero perché si attingerà a un fondo creato dopo l’attentato alle Torri gemelle. Soldi non spesi e che adesso si investono. Il coordinamento di tutto sta nelle mani dei prefetti.

Non sarebbe stato meglio rinforzare polizia e carabinieri?
E’ la critica che viene dal Siulp e dal altri esponenti delle forze dell’ordine i quali lamentano la pochezza dei mezzi messi a loro disposizione e il fatto che i giovani non si arruolano più. Hanno ragione, ma se si voleva far qualcosa subito non c’era altra strada: arruolare e addestrare comporta tempo. Oh, naturalmente hanno criticato il provvedimento anche quelli di Pd e Giordano di Rifondazione.

In quali città verranno mandati i fanti?
Dovrebbero essere, come minimo, Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Venezia cioè le aree metropolitane del Paese, più le aree metropolitane delle Regioni a statuto speciale, cioè almeno Palermo. Chiamparino, il sindaco di Torino, ha attaccato La Russa dicendo che cose simili si vedono solo a Bogotà, in Colombia. Ma, a dire il vero, sarebbe difficile negare la potenza in Italia di una criminalità organizzata che tiene sotto stretto controllo il territorio. Una volta tanto bisognerebbe sapere dai politici se quello che abbiamo visto nel film Gomorra è vero o no. Lì, la malavita, oltre a tenere in pugno persino l’ordine pubblico, mostra di aver paura della polizia o dello Stato: ci sono i ragazzini di vedetta che annunciano l’arrivo delle volanti. fantasia? Se non è fantasia, mi sta bene l’esercito. [Giorgio Derll’Arti, Gazzetta dello Sport 15/6/2008]