La Gazzetta dello Sport, 20 giugno 2008
Ci sono guai con gli esami di maturità anche quest’anno: nella traccia del tema su Montale c’era una topica grossa così, impreciso pure il tema sul Galata morente

Ci sono guai con gli esami di maturità anche quest’anno: nella traccia del tema su Montale c’era una topica grossa così, impreciso pure il tema sul Galata morente. Idem per la versione di greco: il testo distribuito era privo di una parola e questo rendeva dubbia la traduzione. L’imbarazzo principale però deriva da Internet: alle otto e mezza di ieri mattina i siti avevano già testi e soluzioni. Imbarazzante e deprimente.
• Sapevo che il Ministero era capace di una riservatezza assoluta.
Sì, quando io ho cominciato a fare questo mestiere mi occupavo di problemi della scuola e la riservatezza del ministero della Pubblica Istruzione era proverbiale. A quell’epoca bisognava che una tipografia componesse i testi e questo significava parecchi passaggi in mani terze. Beh, non c’è stata una volta che uno di questi lavoratori abbia spifferato qualcosa a qualcuno. Invece ieri la fuga c’è stata: su studenti.it la versione è apparsa alle 8.12. La stessa redazione del sito ha ammesso che è arrivato un mms con il brano di Luciano di Samosata, intitolato “Codice etico” (un titolo molto significativo) e privo però di una parola che ne rendeva dubbio il testo e che i commissari, quando se ne sono accorti, hanno reintegrato. Quando se ne sono accorti, naturalmente: il che significa che parecchi candidati si sono accapigliati con un testo impreciso. Ma io parlo della versione di greco, mentre dovrei parlare in realtà di tutte le prove, che verso le otto e mezza di mattina erano pubblicate integralmente da siti e blog con tanto di soluzione. Per dire, anche i quesiti di matematica dello scientifico (dieci domande su equazioni, polinomi, codice della strada, pendenze delle salite ecc.), non semplici, erano risolti perfettamente alle 8 e 30 su studenti.it, skuola.it, studentville.it. C’erano i problemi, c’erano le soluzioni, al ministero sono evidentemente corrotti e sono corrotti pure i ragazzi che hanno copiato, dato che copiare è una vergogna.
• E come hanno copiato? Mica possono andare su internet.
E vuoi non avere un minuto in tutta la mattinata per andare nel bagno a vedere che cosa t’hanno spedito sul telefonino? Lo so che il cellulare non si può portare, ma lei crede davvero che non lo abbiano nascosto, magari il giorno prima, da qualche parte? Mi piacerebbe che non fosse così, ma non riesco a crederci.
• D’altra parte – in queste condizioni e con gli svarioni nei temi d’italiano e di greco – mi sembra difficile non promuovere tutti.
Il ministro Gelmini è andato su tutte le furie. La professoressa che ha sbagliato su Montale è stata allontanata, è una ispettrice in pensione che continuava a fare quel lavoro (era cioè a capo della cosiddetta “commissione tecnica”) in regime di prorogatio. Non voglio farne il nome per carità di patria e poi magari è una degnissima persona a cui è capitato un infortunio – come può succedere a tutti – e non voglio spararle addosso con l’arma di un giornale da centinaia di migliaia di copie. stato nominato al suo posto il professor Luciano Favini, un dirigente del ministero. La Gelmini ha detto che bisogna cambiare il sistema e mettere più gente alla commissione tecnica incaricata di preparare gli elaborati delle prove scritte. Quanto al promuovere tutti, il Codacons, per bocca dell’avvocato Carlo Rienzi, ha già minacciato ricorsi di massa nel caso di studenti che, avendo fatto il tema su Montale, vengano poi bocciati.
• La soluzione di mettere più gente a scegliere gli elaborati può funzionare?
Secondo me, bisogna ripensare l’esame di maturità e la prova scritta d’italiano. Che io difendo. Si tratta tuttavia di capire che cosa l’esame di italiano vuole accertare: se si è capaci di esprimersi correttamente, e magari elegantemente, nella propria lingua? Se si sa far filare un ragionamento, cioè costruire un discorso che partendo da una premessa A arrivi a una conclusione B? Oppure è un esame di cultura generale, in cui una volta con Leopardi e un’altra con la Costituzione si accerta la preparazione di base del candidato? A queste domande, in tanti anni, non è mai arrivata una risposta chiara. Sicché l’impressione è che si faccia il tema solo perché si fa da sempre. E questa, come ragione, basta.
• I temi non erano distanti dalla realtà?
Io li trovo, come sempre, molto difficili. Talmente difficili che non so come se ne possa trarre un giudizio sull’alunno, dato che non si può pensare seriamente che gli studenti italiani siano in grado di svolgerli. Non sarebbe più istruttivo vedere se sanno spiegare, per iscritto, – che so – le regole della briscola? O magari quelle del gioco del calcio? [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 20/6/2008]