Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  gennaio 08 Giovedì calendario

Ieri Berlusconi ha visto i vertici di Cai – cioè della compagnia che ormai bisogna chiamare Alitalia – e non ha sollevato obiezioni all’ingresso nel capitale dell’azienda di Air France

Ieri Berlusconi ha visto i vertici di Cai – cioè della compagnia che ormai bisogna chiamare Alitalia – e non ha sollevato obiezioni all’ingresso nel capitale dell’azienda di Air France. Ma oggi andrà a pranzo con Bossi e con Letizia Moratti, che di sicuro gliene canteranno quattro: non vogliono Air France e insistono per Lufthansa.

Perché?
Il commento di Bossi al via libera per i francesi è stato: «È una stupidata». Però l’altra sera, a Sky, aveva detto: «Ma con Berlusconi poi ci si mette sempre d’accordo». Colaninno e Sabelli, ieri, hanno ribadito al Cavaliere quello che il Cavaliere avrebbe già dovuto sapere. Air France pagherà 300 milioni per il 25% della compagnia, cioè ha valutato la nuova Alitalia un miliardo e due. Cai aveva comprato la cosiddetta polpa dal commissario Fantozzi per un miliardo e 52 milioni. Quindi, in pochi giorni, la valutazione di Alitalia s’è incrementata del 15 per cento. Come mai? Perché nel frattempo Cai ha comprato Air One – sia pure a un prezzo spropositato – e grazie a questo acquisto è diventata monopolista, soprattutto sulla rotta Milano-Roma. In teoria in Italia i monopòli sono vietati. E per questo Berlusconi ha fatto approvare dal Parlamento una legge che, limitatamente alla vicenda Alitalia, sospende per tre anni le regole antimonopolistiche. Quindi, tutto a posto.

Come mai alla Lega questa soluzione non piace?
Perché Air France farà perno a Fiumicino e non a Malpensa. Stiamo parlando dell’hub. Si ricorda? L’hub è idealmente il centro di una ruota di bicicletta, i cui i raggi rappresentano le rotte aeree. Tutto il sistema regionale o nazionale converge sull’hub e dall’hub poi partono i voli in direzione del resto del mondo. Qual è l’hub di Air France? Parigi. Che fine farà quindi Malpensa? Più o meno a remengo. Su quale aeroporto italiano punterà invece monsieur Spinetta? Fiumicino. Infatti nel tira-e-molla infinito di Alitalia è stata anche rimessa in scena la polemica Milano-Roma, con la strana coppia Alemanno-Marrazzo a difendere la Capitale da una parte, e la meno strana coppia Formigoni-Moratti a battere i pugni sul tavolo per Malpensa.

Chi ha ragione?
Lufthansa non ha mai presentato un’offerta e quindi gli strepiti leghisti non stanno in piedi. Lufthansa non ha interesse a comprare Alitalia, oltre tutto perché ai 300 milioni di Air France dovrebbe aggiungere 200 milioni di penale per permettere ad Alitalia di lasciare Sky Team. Sky Team è un’alleanza tra varie compagnie aeree, promossa nel 2000 da Aeromexico, Air France, Delta Air Lines e Korean Air. Via via si sono aggregate parecchie altre compagnie e a questo punto il sistema ha a disposizione una rete di 684 destinazioni in 133 paesi e più di 15.200 voli giornalieri. Non si esce senza pagare pegno.

Ma non si potrebbe dare Malpensa a Lufthansa… stavo per dire: «e fare tutti contenti». Solo che: in senso uno potrebbe dare Malpensa a Lufthansa? Di chi è Malpensa?
Malpensa è dello Stato e infatti non è che si può dare Malpensa a qualcuno. Nella trattativa di aprile, monsieur Spinetta aveva posto come condizione inderogabile di depotenziare Malpensa. Non solo Air France l’avrebbe adoperata poco o niente, ma non doveva essere consentito all’aeroporto di mettere i suoi slot a disposizione di qualche altra compagnia. Cioè, dal punto di vista francese lo scalo varesino andava praticamente distrutto. Un elemento che si scorda sempre troppo facilmente quando si rimpiange quell’offerta.

Che cos’è uno slot?
E’ una finestra di tempo entro il quale un aereo ha il permesso di decollare. Alitalia è ancora in possesso degli slot per un mucchio di voli internazionali, che non adopera e che quindi l’Ente preposto – l’Enac – assegna a chi ne fa richiesta, come prevede la regola. Solo che queste assegnazioni sono temporanee, cioè si mette lo slot a disposizione della compagnia che vuole fare scalo a Malpensa solo per un mese. E nessuna compagnia, col permesso di un mese, può investire sull’aeroporto. Bossi e la Moratti vogliono che il governo metta gli slot sul mercato, compresi quelli per il collegamento con Roma, in modo che Alitalia debba patire una qualche concorrenza. Su questo punto i leghisti hanno già detto che sono pronti a far squadra col Partito democratico, il che segnerebbe un passaggio politico cruciale. Il Pd, infatti, è pronto a fare asse con Bossi. Intanto però le Ferrovie spagnole, con una politica commerciale di sconti e offerte assai aggressivi (rimborso del 100 per 100 del biglietto per cinque minuti di ritardo!) ha sottratto il 15% dei passeggeri all’Iberia appena privatizzata. Forse il vero pericolo, per Alitalia, non viene dai tedeschi… [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 8/1/2009]