La Gazzetta dello Sport, 2 marzo 2009
Ieri, nonostante la domenica, il ministero della Pubblica Istruzione era in funzione e ha mandato in giro i dati sui brutti voti del primo quadrimestre

Ieri, nonostante la domenica, il ministero della Pubblica Istruzione era in funzione e ha mandato in giro i dati sui brutti voti del primo quadrimestre. Brutti voti in profitto e brutti voti in condotta.
• Strage?
Strage, no. Ma è andata peggio dell’anno scorso, cioè il numero di ragazzi che hanno almeno un’insufficienza è percentualmente più alto in tutte le scuole di ogni ordine e grado tranne che al linguistico dove c’è stato anzi un miglioramento: più del 40 per cento dei ragazzi ha chiuso la prima metà dell’anno senza brutti voti. In totale, il 72% degli studenti delle superiori ha almeno un’insufficienza.
• E non è una strage?
No, perché in queste statistiche bisogna fare il confronto con l’anno precedente. Nel 2007-08 la massa con almeno un’insufficienza alla fine del primo quadrimestre era pari al 70,3%. C’è stato un peggioramento, ma siamo lì. La differenza è che quest’anno, in base al decreto Gelmini approvato a ottobre, se non si ha almeno 6 in tutte le materie non si passa. l’articolo 3.
• Ci saranno il rinvio a settembre, i corsi di recupero, eccetera?
Il decreto Gelmini, su questi punti, si rifà esplicitamente alla legislazione precedente. Il rinvio a settembre è perciò garantito. I corsi di recupero invece non credo, perché il ministero ha già detto qualche settimana fa che i soldi non ci sono. Tra le grida di indignazione generale, si distinsero quelle dell’ex provveditorato di Milano, i cui funzionari suggerirono agli insegnanti di smetterla di far lezione regolare, cioè di portare avanti il programma, e di dedicare le ore del mattino al recupero. Ci pensi un po’: dei professori – e per di più con una responsabilità dirigente – che hanno questa bella pensata. Infatti, se per ipotesi gli insegnanti avessero deciso per davvero di far così, si sarebbe fatto un torto enorme a quella massa di studenti – che esiste, e che studia – e che essendo in regola con le lezioni, non ha bisogno di nessun corso di recupero. Su questo punto scrisse parole bellissime Paola Mastrocola, insegnante e romanziera: «Dice un proverbio inglese: puoi condurre il cavallo al fiume, ma non puoi costringerlo ad abbeverarsi. A quei nostri allievi (con i brutti voti, ndr) vorremmo dire che non si perdano d’animo, che aprano i libri e la smettano di pensare che tocca agli insegnanti (privati o statali che siano) recuperare i loro abissi d’ignoranza, così come tocca ai genitori pagare le lezioni in più. Non è così: qualche cosa, anzi molto, tocca anche a loro, agli studenti, perché ognuno nella vita è responsabile in prima persona di quel che fa o non fa. Alla società, allo Stato, tocca fare in modo che tutti i ragazzi possano con le stesse opportunità avere quei libri da aprire: ma il gesto di aprirli nessuno può compierlo al posto loro, nemmeno se oggi invece che neve piovessero miliardi».
• Non avevo mai sentito un’intemerata simile contro i giovani. E il voto in condotta?
M’aspettavo peggio. I 5 sono stati 34.311, 8.151 dei quali con l’insufficienza solo in comportamento. Ragazzi cioè che vanno bene in tutte le materie e si rovinano con la spavalderia, il bullismo e altre scemenze tipiche dei giovani. Tipiche non significa che debbano essere prese sotto gamba. Io penso che la scuola debba insegnare anche l’autocontrollo e il rispetto del prossimo e su questo ho l’impressione che ci sia ancora molto da fare. D’altra parte i professori hanno in mano lo strumento del voto in condotta – che è uno strumento di governo – solo da quest’anno. E devono sicuramente prenderci la mano. Anche gli studenti forse non credono troppo alla minaccia del 5 in comportamento che fa media, che cioè gli impedisce la promozione all’anno successivo. E infine c’è il mistero delle famiglie, che hanno la responsabilità di pretendere dalla scuola che sia scuola e non un deposito per i figli, deposito i cui addetti devono avere solo questa preoccupazione: non disturbare i genitori. Un altro insegnante- scrittore, Antonio Scurati, ha detto: «Sono d’accordo con il 5 in condotta, è giusto che siano sanzionati atteggiamenti violenti, irrispettosi In più, oggi i genitori percepiscono la scuola come un negozio, dove il figlio è il cliente da soddisfare. Sempre».
• Chi sono i più somari di tutti?
Quelli dei professionali e quelli del Centro-Sud. L’80 per cento porta almeno un’insufficienza. Seguono i tecnici (78,1), i licei artistici e gli istituti d’arte, gli ex magistrali, i licei scientifici e i classici. La materia peggio saputa è la lingua straniera, 63,3% bocciabili contro il 62,2 dell’anno scorso. Subito dopo viene la matematica. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 2/3/2009]