La Gazzetta dello Sport, 4 marzo 2009
Mettiamo insieme questi due fatti: le Borse sono andate giù anche ieri (primo fatto) e il commissario europeo Almunia, incontrando i giornalisti, ha detto: «Lo scorso 19 gennaio, quando formulammo le previsioni economiche relative all’Europa, avevo detto che i rischi erano equilibrati, vale a dire che c’erano sia possibilità di un ulteriore deterioramento, sia possibilità di un miglioramento

Mettiamo insieme questi due fatti: le Borse sono andate giù anche ieri (primo fatto) e il commissario europeo Almunia, incontrando i giornalisti, ha detto: «Lo scorso 19 gennaio, quando formulammo le previsioni economiche relative all’Europa, avevo detto che i rischi erano equilibrati, vale a dire che c’erano sia possibilità di un ulteriore deterioramento, sia possibilità di un miglioramento. Al momento attuale, posso dire che i rischi di un deterioramento della situazione sono più elevati». Questa frase è il secondo fatto della giornata.
• Che cosa deduciamo da questi due fatti messi insieme?
Soprattutto che il piano Obama, nella mente dei mercati, degli economisti e degli osservatori, non ha la minima possibilità. Nessuno lo dice con questa brutalità, perché il presidente americano è ancora un mito da preservare e per governare il mondo è necessario che vi sia una qualche speranza da qualche parte. Ma i fatti parlano chiaro: se l’America avesse trovato il bandolo della matassa, la cosa sarebbe stata risolutiva anche per noi, perché non c’è una soluzione americana o europea alla crisi, ma solo una soluzione globale. La Borsa ha fatto subito i conti e gli operatori vendono. Il Wall Street Journal ha spiegato con i numeri la faccenda: Obama vuole tassare di più il 2% dei contribuenti più ricchi e con queste entrate finanziare un piano di interventi sociali da quattromila miliardi di dollari? «Non otterrebbe questa cifra neanche se espropriasse completamente di tutti i loro redditi gli americani che guadagnano più di 75 mila dollari l’anno». Questo dice la matematica. Quindi il Presidente è purtroppo in bluff, cioè fa demagogia e spera che accada qualcosa. La ”speranza che accada qualcosa” è la linea che accomuna tutti i governi del mondo, a quanto pare. Intanto in Borsa si vende a man bassa.
• Milano?
Ha perso il 2,42, con i bancari massacrati. Ma è la visione d’insieme che impressiona. Ieri le agenzie riportavano con sgomento persino i dati delle Borse sudamericane, di cui nessuno, da questa parte del mondo, s’era mai preoccupato troppo. Città del Messico -4,63%, Buenos Aires -7,41, il Brasile a -5,10, anche Caracas ha perso un punto benché ieri il petrolio si sia leggermente apprezzato. Le risparmio gli altri listini. Ma la invito a riflettere sul fatto che il 50 per cento delle famiglie americane sono esposte in Borsa e che le pensioni negli Stati Uniti nove volte su dieci sono legate all’andamento dei corsi. In questo momento in America la stragrande maggioranza dei pensionati riceve un assegno dimezzato rispetto a quello dell’anno scorso. Quindi, con meno reddito disponibile, gli americani spendono meno, e questo aggrava la crisi…
3 A proposito di assegno, la proposta di Franceschini di dare un assegno a chi resta senza lavoro, indipendentemente dalla natura del contratto?
Berlusconi ha detto che costerebbe un punto di Pil (16 miliardi) e che questi soldi non ci sono. Bersani ha risposto che bisogna prendere i soldi agli evasori, che è come pretendere la ricetta per arrostire l’araba fenice. In realtà forse basterebbero 4 o 5 miliardi. E si potrebbero trovare agendo sulle pensioni.
• Sapevo che Berlusconi di pensioni non vuol sentir parlare.
Fino alle elezioni europee certamente no. Ma dopo... Intanto è stata mandata alla Commissione europea la bozza per aumentare l’età pensionabile delle statali. Si ricorda che eravamo stati condannati perché uomini e donne della Pubblica Amministrazione non smettono di lavorare alla stessa età. Felicemente costretto dall’Europa, il governo ha preparato un testo di un solo articolo in cui si prevede di alzare l’età pensionabile delle donne impiegate dello Stato di un anno a ogni biennio fino ai 65 anni, cominciando nel 2010 e finendo nel 2018. Questo provvedimento, da solo, dovrebbe portare a un miliardo-un miliardo e mezzo di risparmi. Però non all’inizio. E il problema dell’occupazione e dei precari è invece alle porte.
• Mi sta dicendo che si tratterà di scegliere tra giovani e vecchi?
Qualcosa del genere. Rivedendo i gradini con cui Prodi sostituì il gradone di Maroni, si potrebbero forse recuperare una decina di miliardi. Non deve neanche scandalizzare il fatto che sulle pensioni si ritorni di continuo: quella è una tipica normativa sempre aperta, perché la vita degli uomini e degli italiani in particolare continua ad allungarsi. Abbiamo mediamente garantiti un’ottantina di anni di vita a testa. Una bellissima notizia che comporta un sacco di problemi. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 4/3/2009]