La Gazzetta dello Sport, 7 marzo 2009
Come mai Milano risulta, anche in base alle cadute di ieri, la peggiore piazza d’Europa? Perché le quotazioni di Eni crollano ben oltre le perdite del settore energetico? Come mai Unicredit sta più giù della media dei bancari? E ieri Repubblica ha parlato di un nuovo prodotto strutturato preparato da quelli di JP Morgan e chiamato First to default basket, cioè Paniere di chi salta per aria per primo: l’obbligazione, cioè, paga ogni tre mesi un interesse (una cedola), a meno che uno degli otto Paesi compresi nel paniere non fallisca

Come mai Milano risulta, anche in base alle cadute di ieri, la peggiore piazza d’Europa? Perché le quotazioni di Eni crollano ben oltre le perdite del settore energetico? Come mai Unicredit sta più giù della media dei bancari? E ieri Repubblica ha parlato di un nuovo prodotto strutturato preparato da quelli di JP Morgan e chiamato First to default basket, cioè Paniere di chi salta per aria per primo: l’obbligazione, cioè, paga ogni tre mesi un interesse (una cedola), a meno che uno degli otto Paesi compresi nel paniere non fallisca. In quel caso l’investitore comincia a perderci. Il Paese, tra gli otto prescelti, che ha più probabilità di andare in crisi, secondo JP, è l’Italia.
• Bella notizia. E questo, suppongo, sarebbe un derivato. Mi sorprende però questo suo esordio, credevo che avremmo parlato del Ponte di Messina: ho visto in tv Berlusconi che annunciava lo stanziamento per cominciare i lavori.
Ci dobbiamo occupare di tante cose contemporaneamente. Le Borse che continuano a precipitare e, tra queste, lo strano caso di Milano che precipita più delle altre, e di altri titoli che perdono in modo esagerato. Poi, certamente, Berlusconi che annuncia questi 17,8 miliardi per le infrastrutture, più 4 miliardi per gli ammortizzatori che portano il fondo per chi resterà senza lavoro a 9 miliardi, cifra secondo il Cavaliere assolutamente sufficiente e che resterà nella sua disponibilità, cioè sarà lui a decidere a chi dare i denari e come darli. Il fondo si chiama Fondo strategico. Il fatto che ne disponga la presidenza del Consiglio ha fatto infuriare Scajola, che s’era battuto parecchio per questi soldi, e ora non ne trarrà alcun vantaggio politico. Per il Ponte sullo Stretto ci sono al momento 1,3 miliardi. L’opera – contro cui ieri si sono addensati ancora una volta gli anatemi dell’opposizione e degli ambientalisti – costerà alla fine 6,1 miliardi. vero che con la Salerno-Reggio Calabria nelle condizioni che sappiamo e con la situazione generale dei trasporti nell’isola, il Ponte ha l’aria di un’inutile fuga in avanti. anche vero però che di qui ad allora potrebbero essere cambiate molte cose.
• Il Cavaliere ha detto niente su questi crolli di Borsa?
Dice che è tutta colpa di noi giornalisti che dipingiamo la situazione più drammatica di quella che è. «La Rai è l’unica televisione di Stato al mondo che attacca il governo». Sul fatto che proprio Tremonti l’altro giorno abbia rilasciato una dichiarazione molto allarmata non ha detto una parola. Ha confermato il no alla proposta di Franceschini: secondo lui, garantire l’assegno ai licenziati favorirebbe accordi sottobanco fra imprenditori e lavoratori. Del tipo: io ti licenzio, tu pigli l’assegno e continui a lavorare per me in nero. Guardi che potrebbe persino avere ragione, le imprese nel mondo in questo momento ne inventano di tutti i colori per sopravvivere. General Motors, in America, vuole chiedere il chapter 11 – cioè la procedura di amministrazione controllata che la protegga dai creditori – ma solo se i soldi per la successiva ristrutturazione saranno forniti dal governo. Obama non si sa come risponderà. alle prese con problemi tremendi: in febbraio sono andati persi 651 mila posti di lavoro, e il tasso di disoccupazione è schizzato all’8,1%, il più alto da un quarto di secolo. Il Presidente ha ricordato che dall’inizio della crisi sono stati bruciati in America 4,4 milioni di posti di lavoro, «una cifra spaventosa, non accetto un futuro di disoccupazione per questo Paese».
• Wall Street?
Ieri il Dow Jones ha chiuso a +0.58%, mentre il Nasdaq ha perso lo 0,35%, quasi bene. Ma si spiega: quel tipo di dati era atteso e gli operatori li avevano già scontati. Ma General Motors è andata giù del 21,51%.
• E la storia dell’Italia che starebbe per saltare per aria?
Non bisogna dargli troppo credito. Alexander Kockerbeck, analista di Moody’s, dice che il mercato sta esagerando nella sua idiosincrasia per il rischio. «L’Italia stava molto peggio negli anni Novanta».
• Piazza Affari quanto ha perso?
Il 4,64%. Troppo, secondo tutti. Una spiegazione ci sarebbe e avrebbe natura tecnica: i flussi di vendita sarebbero stati determinati da una massa di contratti che assicurano i portafogli azionari contro i ribassi. Man mano che si avvicinano i livelli a cui scatta la riscossione del premio, assicurazioni, banche e holding vendono per proteggersi da ulteriori discese. Le quantità vendute sono di regola il doppio di quelle assicurate. I super ribassi di questa settimana (il 15% di perdite e, dall’inizio dell’anno, il 30% dei valori di Borsa andati in fumo) avrebbero quindi natura quasi esclusivamente tecnico-speculativa. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 7/3/2009]