La Gazzetta dello Sport, 8 luglio 2009
Oggi Michael Jackson avrebbe debuttato allo 02 di Londra, primo degli impossibili 50 concerti previsti per ripianare i debiti

Oggi Michael Jackson avrebbe debuttato allo 02 di Londra, primo degli impossibili 50 concerti previsti per ripianare i debiti. Invece ieri mattina lo hanno sepolto: cerimonia privata al cimitero di Forest Lawn – quello dei divi di Hollywood – di buon mattino. Poi la bara, d’oro e coperta di gladioli rossi, è stata portata allo Staples Center , il palazzo stadio dove giocano i Lakers, e qui è cominciato un gigantesco memorial, con una sfilza di divi sul palco. I biglietti sono stati venduti dopo sorteggio, le persone ammesse sono state 11.000 e altre 6500 hanno seguito la cerimonia sullo schermo del vicino Nokia Theater . Ma quelle che s’erano iscritte alla lotteria sono un milione e 600 mila e, in tutto il mondo, quelle che hanno cliccato sul sito per capire come prender parte al memorial sono 500 milioni. La polizia ha dovuto chiudere la California Highway e lo spazio aereo sopra Los Angeles è stato interdetto ai voli per ragioni di sicurezza. Il capo della polizia William Bratton, che diventò celebre a New York all’epoca del sindaco Giuliani applicando la «tolleranza zero», ha detto che i suoi non affrontavano un problema di queste proporzioni dall’Olimpiade di Los Angeles (1984). Solo Liz Taylor, che è stata grande amica di Michael Jackson, è rimasta a casa: «Il mio dolore non è un fatto pubblico ». La grande diva ce l’ha con quelli che hanno trasformato la morte di Jacko in un evento per vender meglio dvd e gadget.
• Un funerale promozionale? Possibile?
Eccome. I soldi accompagnano Michael Jackson dalla nascita e non l’hanno abbandonato in morte. Per esempio, quelle imponenti misure di sicurezza costano 4 milioni e i soldi non ci sono, la città è prossima alla bancarotta. Il sindaco se n’è andato in vacanza, il vicesindaco è in viaggio di lavoro, la signora Jan Perry, in questo momento l’autorità cittadina più alta, spera che arrivino donazioni da parte dei fans. Intanto i Jackson non hanno versato un centesimo e hanno cominciato ad accapigliarsi per l’eredità.
• Ma non aveva solo debiti?
Ci sono i debiti e c’è il patrimonio. Grace Rwaramba, 42 anni, che è stata la tata del cantante per 17 anni, ha raccontato che Jackson era appena morto quando venne chiamata da un parente: «Ehi, Grace, sai mica dove Jacko teneva i soldi?» Ai giornalisti la donna ha spiegato che Michael era sempre al verde, «spesso dovevo usare la mia carta di credito per comperare regali e palloncini per i compleanni dei suoi figli».
• Allora su che cosa litigano?
Beh, un patrimonio esiste. Con tre asset formidabili: diritti relativi a video e canzoni dello stesso Michael Jackson, diritti relativi alle canzoni dei Beatles, in comproprietà (50 e 50) con la Sony, il ranch Neverland. I diritti dei Beatles vennero pagati 47,5 milioni nel 1985. Adesso valgono più di un miliardo. Nel 2003 Neverland venne valutata 100 milioni. Per costruirla, su un terreno di 11 kmq comprato nel 1988 vicino a Santa Ynez (California), Michael spese 17 milioni di dollari. Quanto ai diritti delle canzoni di Michael, il padre Joe, quello che lo pigliava a cinghiate quand’era bambino, appena morto il figlio ha fondato una casa discografica per vendere gli eventuali inediti su cui riuscisse a metter le mani. La Aeg, quella che aveva organizzato i 50 concerti, spera di vendere le 3-4 ore di prove registrate. Per darle un’idea: il fondo pensione olandese Abp ha comprato a suo tempo i diritti di 17 canzoni di Jacko, tra cui We Are the World . Stanno facendo affari d’oro: vendevano in media 10 mila copie la settimana e dopo la morte del cantante sono saliti di colpo a 422 mila.
• Che cosa dice il testamento di Jacko?
Il patrimonio deve confluire nel Michael Jackson Family Trust , costituito da Katherine Jackson (la mamma), dai tre figli e da alcune associazione benefiche. I beni dovrebbero essere così divisi: 40% alla madre, 40 ai figli, 20 a enti benefici. Però è spuntata la madre dei primi due figli, Debbie Rowe, a suo tempo allontanata con una buonuscita di 8 milioni, che adesso rivuole i figli con l’argomento che non sono stati generati da Michael, ma da un donatore terzo mediante inseminazione artificiale. Questo tizio sarebbe poi Arnold Klein, il suo dermatologo, celebre per avergli prescritto in un certo mese 48 mila dollari di farmaci.
• Al padre non è toccato niente?
Il padre è stato diseredato. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 8/7/2009]