La Gazzetta dello Sport, 25 luglio 2009
Nuovi dati sul consumo di droga confermano che da qui al 2012 tornerà di moda l’eroina; che gli italiani dediti alla cocaina o simili saranno un milione, il 3% della popolazione di 15-54 anni, con prevalenza dei maschi sulle femmine

Nuovi dati sul consumo di droga confermano che da qui al 2012 tornerà di moda l’eroina; che gli italiani dediti alla cocaina o simili saranno un milione, il 3% della popolazione di 15-54 anni, con prevalenza dei maschi sulle femmine. E soprattutto che il vizio degli stupefacenti è ormai un’inclinazione banale, al punto che i bambini di una certa scuola elementare milanese sono stati sorpresi a giocare a «tossico» e «spacciatore» con lo stesso entusiasmo e la stessa inconsapevolezza con cui mezzo secolo fa si giocava a indiani e cow boy e ci si ammazzava per finta con le pistole di latta.
• Che significa? Spieghi bene.
L’ha raccontato il Corriere della sera ieri, senza fare il nome della scuola e delle famiglie coinvolte, purtroppo, a causa della maledetta legge sulla privacy. Non possiamo quindi saperne di più né approfondire. C’è una mamma che sta preparando una torta in cucina e a un certo punto si accorge che il bambino, 9 anni, sta impacchettando una sostanza minuta, una specie di polvere, dentro una pellicola di cellophane. Quando ha preparato la bustina, che contiene in realtà gomma da cancellare tritata, il bambino va a pigliare l’accendino che sta posato davanti ai fornelli e brucia un lato del pacchetto per sigillarlo. «Che diamine stai facendo» esclama la madre. E il bambino risponde che sta giocando a «tossico». Spiega anche che è l’ultimo divertimento in classe: durante l’intervallo i bambini si riuniscono e alcuni si fingono spacciatori, altri consumatori, fanno gli stessi gesti che devono aver visto in strada, insomma potremmo considerarla la nuova versione del «gioco del dottore » se non fosse che uno di questi piccoli, interrogato da una poliziotta, ha candidamente ammesso di aver imparato le tecniche dell’imbustamento guardando il padre. «Papà lo fa tutte le sere». Il Corriere dice che una maestra di questa quarta elementare s’è messa a piangere dicendo: «Adesso darete la colpa a noi».
• Daremo la colpa a loro?
Non lo so. Certamente daremo una colpa al padre tossico/ spacciatore, talmente incosciente da amministrare il suo vizio davanti al figlio. Avendo visto quello che ha visto, come farà il bambino, più tardi, a percepire la pericolosità, lo squallore di quelle procedure? vero però che l’indifferenza morale di quel padre discende dall’indifferenza complessiva del nostro sistema verso il consumo di cocaina, vissuta dalla maggior parte dei cosiddetti fighi in circolazione come un must di chi sa vivere, un gesto il cui eventuale contenuto trasgressivo appartiene alle necessità di una condotta davvero elegante. Lei sa già, perché lo abbiamo scritto tante volte, che i parlamentari sniffano alla grande, qui in Italia, ma anche all’estero dove giornalisti e ricercatori hanno trovato tracce della polvere bianca nei bagni del Parlamento europeo, in quelli del Bundestag, in quelli di un certo albergo di Brighton dove si teneva il congresso dei laburisti, eccetera. I vassoi con le piste dànno quel certo tono alle feste, no? Tutta la faccenda, alla fine, non poteva non essere carpita dai bambini, i più implacabili osservatori di noi adulti.
• Lei ha preannunciato però il ritorno dell’eroina.
Non l’ho preannunciato io, ma il Prevo.lab, il laboratorio sulle dipendenze della Regione Lombardia: alla fine del triennio 2009-2012 gli eroinomani saranno 160 mila, cioè il 40% in più rispetto a ora. I mercanti piloteranno questa diffusione specialmente nelle grandi città: Milano, Roma, Torino, Napoli. una normale strategia di marketing.
• Perché puntare nuovamente sull’eroina?
Perché dà un’assuefazione maggiore e quindi garantisce una fedeltà maggiore dei consumatori. I trafficanti stanno anche abbassando i prezzi, sia della coca che dell’ero, per far entrare nel mercato i ragazzini di 14 anni, che poi resteranno in buona parte invischiati fino alla fine dei loro giorni. Si prevede che nel 2012 una dose di coca non costerà più di 13 euro, e una di brown solo 7. Gli spacciatori puntano soprattutto sull’eroina da fumare.
• Questo mercato non conosce crisi?
Sì, la crisi ha avuto un effetto. Lo stesso Prevo.lab l’anno scorso aveva previsto un aumento del consumo di coca del 20%, hanno verificato quest’anno che l’incremento è appena del 5.Unpaiodimesifaiprofessori della Brooking Institution hanno prodotto un documento in cui si invitano i governi a riconsiderare l’ipotesi di liberalizzare il mercato, in modo da togliere di mezzo la lunga catena di pratiche malavitose che il traffico della droga rende indispensabili. Ma i governi, da quell’orecchio, non ci sentono. Se abbiano ragione, io non lo so. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 25/7/2009]