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 2009  agosto 10 Lunedì calendario

Gli italiani morti a New York per l’incidente sull’elicottero sono: Tiziana Pedrone, Fabio e Giaco mo Gallazzi, Michele e Filippo Norelli

Gli italiani morti a New York per l’incidente sull’elicottero sono: Tiziana Pedrone, Fabio e Giaco mo Gallazzi, Michele e Filippo Norelli.

Chi sono?
Famiglie bolognesi. Fabio Gallazzi era titolare di una ditta di rappresentanza di prodotti per aziende metalmeccaniche. Gia como, 16 anni, era suo figlio, studente al liceo scientifico Fer mi. Un ragazzone di un metro e 90, che sperava di diventare campione di basket. La sua mamma, Tiziana Pedrone, mo glie di Gallazzi, non voleva sali re sull’elicottero e s’è fatta con vincere all’ultimo dai discorsi di tutti gli altri che le promette vano una gita fantastica. Sup pongo le abbiano detto: «Dura solo 8 minuti!». Ogni tanto da va una mano in un’oreficeria. L’altra famiglia, i Norelli, festeg giava i 25 anni di matrimonio. Ma la madre, Silvia Rigamonti, insegnante in un comune del Bolognese, non s’era lasciata convincere a salire e ha visto marito e figlio morire. Michele, 52 anni, era titolare di un nego zio che produce cornici e vende prodotti per l’arredamento al centro commerciale Lame, in via Marco Polo. Il figlio Filippo avrebbe compiuto 17 anni a di cembre. Andava al liceo scienti fico Sabin. Un altro figlio dei Norelli, Davide, è rimasto a Bo logna e ha saputo dell’inciden te guardando la tv. Ha telefona to alla madre per via di un pre­sentimento e ha saputo così d’aver perso il padre e il fratel lo. I Norelli e i Gallazzi erano molto amici, Fabio e Michele avevano progettato quel viag gio insieme, andando in bici sul le colline bolognesi.

Pare che la colpa sia dell’aereo.
Pare di sì, ma ci sono notizie confuse. Ieri un’agenzia diceva che sarebbe stata recuperata una scatola nera. Altri dispacci spiegavano che per quel tipo di elicotteri e per quel tipo di ae rei non sono previste scatole ne re. D’altra parte su Manhattan si vola a vista, almeno per quel lo che riguarda le due quote più basse, quella degli aerei privati (1500-2000 piedi, cioè 500-700 metri) e quella degli elicotteri (1000 piedi, 3-400 metri). L’eli cottero era un Eurocopter AS 350 della Liberty Tours. L’aereo un Piper PA-32, decollato da Te terboro e diretto a Ocean City. Anche qui si tratta di una fami glia distrutta: due fratelli, Ste ve e Daniel Altman, e il figlio quindicenne di Daniel, Dou glas. L’aereo era di Steve, che guidava. Gli Altman sono una famiglia molto ricca di Filadel fia. Migliaia di appartamenti in New Jersey, Pennsylvania e De laware. E molti aerei di proprie tà. Il capostipite, David, padre di Steve e Daniel, è una specie di leggenda, ha preso il brevet to di pilota da vecchio e, con gli Angel Flight East, s’è messo a far su e giù a bordo di piccoli velivoli per soccorrere pazienti gravemente ammalati.

Questi giri in aereo su New York non sono pericolosi?
Sabato era una giornata perfetta, visibilità massima. Un volo di mezzogiorno, assolutamen te di routine. Impossibile capi re come Steve Altman abbia perso il controllo del velivolo e sia andato a tranciarsi un’ala contro la coda dell’elicottero. vero che c’è una discussione piuttosto accesa sui cieli di New York, forse troppo affolla ti: ci passano i grandi apparec chi dei tre aeroporti metropoli tani (Kennedy, La Guardia e Newark), una quantità di veli voli privati e infine questo traffi co incessante di elicotteri che per 120 dollari portano i turisti a vedere dal cielo la Statua del la Libertà, Ground Zero, Manhattan sud. Il sindaco Bloomberg promette sempre di abolire o limitare questi voli: ie ri è stato deciso il divieto di vo lare a vista – sotto i 600 metri – sull’Hudson, e da dicembre dovrebbe scattare una limita zione assoluta. Però l’attività delle compagnie porta un buon flusso di denaro al fisco cittadi no e, come al solito, se si fa il rapporto tra il numero di inci denti e il numero dei voli...

Però da noi, per esempio, questi giri aerei non ci sono...
Non ci sono da noi, ma ci sono in un sacco di posti e non solo negli Stati Uniti. Sul Bosforo, in Costa Azzurra, a Città del Ca po, a Mombasa per vedere lo Tsavo est, sulla Garganta del Diablo al confine tra Brasile e Argentina (in elicottero), a Sid ney e in Canada con idrovolan te e mongolfiera, di nuovo ne gli Usa, ad Albuquerque. Quan to all’Italia, l’era dell’elicottero sta per arrivare anche da noi.

In che senso?
L’Enac ha autorizzato, già dal prossimo autunno, voli in elicottero che attraversino la pia nura padana. Più in là si tente ranno anche i Milano-Roma. Carichi da 15-20 passeggeri per volta. Un volo di prova su un Agusta Westland Aw 139 ha co perto la distanza tra Venezia e Torino (385 chilometri) in un’ora e qualcosa. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 10/8/2009]