La Gazzetta dello Sport, 31 agosto 2009
Si comincia a dire che forse, visto che circola il virus dell’influenza A/H1N1, sarebbe saggio rinviare l’apertura delle scuole

Si comincia a dire che forse, visto che circola il virus dell’influenza A/H1N1, sarebbe saggio rinviare l’apertura delle scuole.
• Chi lo dice?
Uno dei capi dei pediatri. Si chiama Giuseppe Mele ed è presidente della Federazione italiana medici pediatri. Dopodomani ci sarà un tavolo tecnico sul virus e Mele sostiene che sarebbe bene «prendere in seria considerazione l’idea di chiudere le scuole», cioè di non aprirle, evento che dovrebbe cominciare a prodursi a partire dal giorno 14. Ecco il ragionamento: «Qualunque misura che possa ridurre l’esposizione e il contagio di questo virus può e deve essere tenuta in considerazione. La chiusura delle scuole potrebbe, in questo senso, essere strategica: il virus ha un tasso di incidenza estremamente alto, tra il 30% e il 50%. Significa che potrebbe ammalarsi un italiano su tre. Questo in termini assoluti. In termini relativi, invece, visto che il principale gruppo a rischio è quello tra i 7 mesi e i 27 anni, in quella fascia d’età l’incidenza sarà ancora maggiore».
• Sembra sensato.
Sì, anche se Mele è stato criticato dal presidente della Società italiana di Pediatria, Pasquale Di Pietro: «Mele faccia le proposte al tavolo tecnico, altrimenti si rischia il panico tra la popolazione». Non ha tutti i torti, perché in casi come questi la comunicazione è un fattore decisivo. Ha dato manforte a Mele, invece, Stefania Salmaso, direttrice del Centro Nazionale Epidemiologia dell’Istituto superiore di Sanità: «Ritardare l’apertura delle scuole non è un’idea peregrina, è uno degli strumenti che la stessa Oms (l’Organizzazione mondiale della sanità) chiede di valutare ». Lei ricorderà che il vaccino – 14 milioni e mezzo di dose iniziali – non arriverà prima del 15 ottobre.
• Il ministro che dice?
La Gelmini, ministro dell’Istruzione, dovrebbe partecipare a questo tavolo tecnico del 2 settembre, al quale generalmente non è invitata. Ma si tratta di coordinare bene tutti gli interventi ed è quindi probabile che stavolta ci sarà. Sul rinvio dell’apertura delle scuole ha spiegato ieri che per il momento non è prevista «in quanto in Italia attualmente non ci sono le condizioni perché si renda necessario un provvedimento di questo tipo. importante, comunque – ha aggiunto – non sottovalutare la situazione e proseguire nel continuo confronto anche con gli altri Paesi europei». Sa che ieri c’è stato l’annuncio del primo malato grave di influenza? un operaio di 24 anni, ricoverato in coma a Monza. La prognosi è riservata, ma ieri sera le sue condizioni erano leggermente migliorate.
• Come si chiama?
Sono state diffuse solo le iniziali, F.F. Abita in una frazione di Parma con i genitori. La madre ha raccontato, lamentandosi, di averlo portato due volte all’ospedale della città, il 18 e il 22 agosto, senza che a nessuno dei medici sia venuto in mente di fargli il test per l’influenza. Dice la donna: «Non gli è venuto in mente forse perché abbiamo fatto le vacanze a Riccione, cioè in un posto non sospetto. Senonché a Riccione è un viavai continuo di persone da tutto il mondo». Ha detto di aver già consultato un avvocato. Ha l’influenza anche il marito. Sono tutti e due chiusi in casa in isolamento, dato che, oltre tutto, lei lavora nell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma. Adesso hanno trasferito F.F. al San Gerardo di Monza, dove l’hanno messo in Rianimazione e sistemato nel polmone d’acciaio che lo aiuta a respirare.
• Come mai il polmone d’acciaio? Non avevo mai sentito che l’influenza potesse ridurre qualcuno in queste condizioni.
E’ una delle rare complicazioni di numerose infezioni virali, compresa quella dell’A/H1N1, a cui si è aggiunta un’insufficienza renale. Finora la gran parte dei decessi verificatisi nel mondo (dove il Paese più colpito è diventato nel frattempo il Brasile) ha riguardato persone con meno di 40 anni che soffrivano già di qualche patologia non banale. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 31/8/2009]