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 2009  settembre 08 Martedì calendario

C’è la storia di una Lourdes, boli­viana, 39 anni, in Italia da cin­que, sette figli. Va a servizio a Milano da tredici padroni diver­si (orario 7-19) e nessuno di que­sti padroni vuole metterla in re­gola

C’è la storia di una Lourdes, boli­viana, 39 anni, in Italia da cin­que, sette figli. Va a servizio a Milano da tredici padroni diver­si (orario 7-19) e nessuno di que­sti padroni vuole metterla in re­gola.

Non è adesso il momento di mettere in regola colf e badan­ti?
Sì, è adesso. Dal 1˚ al 30 set­tembre. Dopo di che Lourdes potrà essere arrestata come clandestina e rispedita a casa. Ma nessuno dei tredici vuole sentire ragioni. Il Corriere ha messo la notizia in prima pagi­na. Giusto. Manca solo di sape­re i nomi e i cognomi di queste famiglie disgraziate. eviden­temente l’ennesimo caso in cui la privacy dovrebbe essere buttata a mare, come del resto quasi sempre.

Che scusa trovano i tredici pa­droni?
Lei ricorda che cosa prevede la legge? Bisogna che il datore di lavoro versi 500 euro alla po­sta oppure in banca o anche via Internet attraverso il sito dell’Agenzia delle entrate. Con questi 500 euro si sanano le irregolarità del passato: so­stanzialmente i contributi non versati, dato che bisogna che la badante o la colf abbia lavo­rato almeno dal 1˚ al 30 giu­gno. La legge prevede poi altri 80 euro da parte della lavora­trice e 20 euro di marca da bol­lo. Beh, la nostra Lourdes era pronta a mettere di tasca pro­pria anche i 500 euro e sa che cosa s’è sentita rispondere da tutti e tredici? Che mica lavo­rava da loro 20 ore a settima­na. E perciò non s’aspettasse niente. Perché la legge preve­de anche che la lavoratrice ab­bia prestato la sua opera per almeno 20 ore a settimana da un singolo datore di lavoro. E, servendo 13 padroni, è chiaro che Lourdes, pur lavorando dieci ore al giorno, cioè sessan­ta ore a settimana esclusi gli spostamenti, non raggiunge­va con nessun datore di lavoro le venti ore minime previste.

Quindi formalmente i datori di lavoro hanno ragione?
E chi se ne frega, scusi. Che ci voleva a mettersi d’accordo e far dichiarare le 20 ore a uno di loro? Non c’è mai modo di ricordarsi di un sentimento che si chiama solidarietà per il prossimo, comprensione? E anche questa storia di far paga­re a quella poveretta i 500 eu­ro… Via, che vergogna. Fami­glie, a quanto s’è capito, bene­stanti. Scrive Andrea Galli sul Corriere della Sera : «Ci sono un medico e un dirigente di banca, ci sono appartamenti, begli appartamenti in zone re­sidenziali ». Questa storia mi ha fatto venire in mente il film che hanno proiettato a Vene­zia e ambientato in Romania, quello di Bobby Panescu, dove si sente un personaggio insul­tare la Mussolini e un altro di­re: «Ci hanno fatto entrare nel­l’Unione europea perché di­ventassimo gli schiavi degli ita­liani ». La povera Lourdes, ol­tre tutto, non parla neanche così e ha raccontato al nostro collega: «Mi ascolti, la prego. Io sono molto amata dai padro­ni, da tutti i padroni. Sono edu­cati, gentili. Al compleanno e a Natale mi fanno i regali. Qua­li? Ah, vestitini, vestitini per i miei figli. D’estate mi lasciano le chiavi di casa, si fidano, io vado, controllo... Forse, è ve­ro, tra i padroni, qualcuno po­teva farmi un contratto più lungo, non so, inventarsi qual­cosa per aiutarmi con la sana­toria, in queste case lavoro da anni... Sono partita per cerca­re lavoro, le amiche mi aveva­no detto: ’ Vai in Italia, vai, è un altro mondo’». Galli raccon­ta che è arrivata con il marito, operaio in una ditta di cari­co- scarico merci dai camion. Ha chiesto a Lourdes se siamo davvero un altro mondo. Lour­des ha risposto: «Beh, insom­ma » .

Ma sul serio dovrà tornare in Bolivia? Oppure finire in ma­nette perché clandestina?
Ieri il Corriere ha raccontato di una signora milanese che aspetta il quarto figlio e che sa­rebbe pronta a farle un contrat­to lungo e a metterla in regola. Alla Cisl si stanno lambiccan­do il cervello per trovare una soluzione e hanno comunque giurato che assumeranno loro la povera donna se non si tro­verà un datore di lavoro capa­ce di fare un gesto minimo.

Sa che questa storia mi fa veni­re il sospetto che magari la sa­natoria alla fine potrebbe es­sere un flop?
Si sanno i dati del primo gior­no: 5.289 domande inoltrate e 11.954 moduli EM scaricati. Non sono buoni numeri: fan­no presagire la messa in rego­la di 2-300 mila persone, con­tro il mezzo milione minimo atteso su 700 mila badanti e colf clandestine o non in rego­la con i contributi. presto per dire che la sanatoria illimitata pensata dal ministro Maroni sarà un flop. Ma il rischio, a quanto pare, c’è. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 8/9/2009]