La Gazzetta dello Sport, 8 ottobre 2009
La Corte Costituzionale ha deciso: il Lodo Alfano è incostituzionale. bastata questa pronuncia, resa nota con un breve comunicato ieri alle 18

La Corte Costituzionale ha deciso: il Lodo Alfano è incostituzionale. bastata questa pronuncia, resa nota con un breve comunicato ieri alle 18.09 e le cui motivazioni si conosceranno più in là, per far decadere quel provvedimento di un solo articolo che proteggeva, sospendendo i processi, qualunque iniziativa giudiziaria nei confronti delle prime quattro cariche dello Stato.
• Anche se le motivazioni si sapranno più in là, s’è capito il perché del parere negativo della Corte?
Secondo i giudici, il Lodo viola gli articoli 3 e 138 della Carta. L’articolo 3 dice: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese». Il Lodo Alfano invece crea uno stato di privilegio per capo dello Stato, presidenti di Senato e Camera, capo del governo.
• Questo privilegio però un tempo c’era. La Costituzione non aveva l’immunità parlamentare, poi abrogata nel 1993 quasi all’unanimità?
Bravo. Ma quella norma sull’immunità stava scritta, appunto, nella Costituzione. E nulla i giudici supremi avrebbero avuto da dire se il Lodo fosse passato dopo l’iter previsto per le leggi costituzionali: sì della Camera, poi sì del Senato, poi, dopo sei mesi, nuovo sì della Camera e nuovo sì del Senato, con il codicillo che se in seconda lettura la legge fosse approvata da una maggioranza inferiore ai due terzi si sarebbe ancora potuto impedirne il varo con un referendum. Berlusconi ha invece voluto (stiamo riferendo il pensiero implicito dell’Alta corte) che la norma a tutela delle prime quattro cariche dello Stato venisse approvata in fretta e furia come legge ordinaria. Secondo i giudici questo non è possibile, materie come quelle sono costituzionali e vanno trattate secondo l’iter previsto dall’articolo 138 della Carta che le ho descritto prima (doppia lettura eccetera). Esponenti del centro-destra hanno già gridato che la Corte si contraddice con un’altra sua pronuncia del 2004. Ma le polemiche di natura tecnica saranno moltissime. E quelle di natura politica infinite.
• La Corte ha dato un giudizio politico?
Ieri Repubblica sosteneva che la bocciatura è passata per 9 a 6. E l’altro giorno qualcun altro ha scritto che un gruppo di giudici della Consulta ritiene Berlusconi un pericolo per la democrazia. Bossi, poco prima della sentenza, ha gridato che, in caso di parere negativo, avrebbe portato il popolo in piazza. E dopo la sentenza ha garantito che non ci saranno elezioni, che Berlusconi affronterà i processi e resterà a Palazzo Chigi. Però a Palazzo Grazioli le riunioni sono cominciate un paio d’ore prima della pronuncia. Qualcuno aveva avvertito che il clima volgeva al peggio. Adesso le ipotesi su quello che succederà producono un frastuono assordante: dimissioni, governo tecnico o di garanzia o di salute pubblica oppure elezioni anticipate, ma in questo caso con il Cavaliere candidato premier? Infatti non si può sapere come si comporteranno gli alleati. Oppure tutto può restare come prima.
• Perché il no al Lodo Alfano dovrebbe provocare questo sconquasso?
I giudici hanno adesso mano libera contro di lui. Probabilmente uscirà indenne dal processo Mills, dove dovrà comparire come testimone, perché il collegio è stato cambiato integralmente e il dibattimento ripartirà da capo, quindi la prescrizione è quasi certa. Ma il processo sulla compravendita dei diritti televisivi, con creazione di grosse partite finanziarie all’estero ed evasione delle tasse, andrà avanti. E altri procedimenti sono prossimi al rinvio a giudizio. Nessuno poi può escludere che i magistrati prendano altre iniziative.
• Per esempio?
Per esempio: se partisse un avviso di garanzia per istigazione alla prostituzione, in margine alle serate di Palazzo Chigi? Ieri la stampa internazionale, i siti, i programmi radio e tv di tutto il mondo hanno dato con grande risalto la notizia del Lodo. Apparentemente il mondo non vede l’ora che il Cavaliere sloggi. Ma il Cavaliere sta in Italia e in Italia i consensi per lui sono molto alti. La pronuncia della Corte costituzionale potrebbe persino farli crescere, dato che Berlusconi sostiene, e sosterrà, di essere un perseguitato. Come dimostra – dicono i suoi - anche la vicenda del Lodo Mondadori, 750 milioni da versare sull’unghia a Carlo De Benedetti. Ieri gli avvocati della Fininvest hanno presentato ricorso e chiesto la sospensione del pagamento. I giudici li ascolteranno? [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 8/10/2009]