La Gazzetta dello Sport, 23 ottobre 2009
Anche se non è praticamente successo niente, c’è una specie di nuovo caso Bruno Vespa, legato al rinnovo del suo contratto che a un paio di consiglieri d’amministrazione (uno di maggioranza e l’altro di minoranza) non piace

Anche se non è praticamente successo niente, c’è una specie di nuovo caso Bruno Vespa, legato al rinnovo del suo contratto che a un paio di consiglieri d’amministrazione (uno di maggioranza e l’altro di minoranza) non piace.
• Quanti soldi sono?
Un milione e seicentomila euro lordi l’anno per tre anni. Questa è almeno la cifra contenuta nella proposta presentata ieri dal direttore generale Mauro Masi. Angelo Maria Petroni (maggioranza) e Nino Rizzo Nervo (minoranza) hanno chiesto di discuterne mercoledì prossimo, «anche alla luce del piano industriale». Il contratto attuale di Bruno Vespa prevede un minimo di un milione e 200 mila euro lordi per 100 puntate di Porta a porta . Gli extra sono conteggiati a parte. Il milione e sei rappresenta un aggiornamento del compenso tenendo conto dell’inflazione.
• Ma se l’inflazione è sotto zero.
Vespa fa notare che quella parte del contratto risale al 2001 (il resto dell’accordo è stato rivisto nel 2004) e che dal 2001 all’agosto 2010 (quando il nuovo contratto entrerà in vigore) il costo della vita sarà salito del 22%. «Anche tenendo conto che dovrò liquidare alla Rai una quota di molte mie prestazioni professionali esterne e che il nuovo garantito coprirà 26 trasmissioni in più del precedente». Le polemiche sui compensi di Vespa sono antiche. Nel marzo del 2006, Aldo Fontanarosa di Repubblica scrisse che Vespa prendeva un milione e due lordi per cento puntate di Porta a porta ( esattamente: 1 milione 247.243 euro). Gli interventi extra per il periodo 2004-2007 avevano fruttato, secondo Fontanarosa, 726 mila euro. Le partecipazioni a programmi radiofonici o televisivi per propagandare i suoi libri erano state gratuite. Vespa scrisse a Repubblica e non smentì. Precisò però che il suo compenso era inferiore del 15 per cento a quello di Gad Lerner e identico a quello di Enzo Biagi, che però faceva sei minuti in prima serata (il programma si chiamava Il Fatto ) contro le sue due ore in seconda; che il suo contratto rinnovava sostanzialmente quello precedente, sottoscritto ai tempi del consiglio d’amministrazione di centro- sinistra (presidenza Zaccaria); che i ricavi di Porta a porta erano cinque volte superiori ai suoi costi. Eccetera. Questa polemica è buona ancora oggi, perché il contratto di cui si parlava in quel momento è sostanzialmente quello che adesso Masi e gli altri consiglieri devono rinnovare. Infatti Vespa ieri ha rilasciato una dichiarazione non troppo dissimile dalla lettera spedita a Repubblica nel 2006. Aggiungendo però che tutti si occupano sempre del suo contratto, e mai dei contratti altrui.
• Beh, m’immagino che il suo sarà il contratto più ricco in circolazione. Giusto?
No, non è il più ricco. Ma sentiamo il famoso conduttore: «Mi dispiace tuttavia che le fughe di notizie riguardino sempre e solo il mio contratto. Mi dispiace che si dimentichi che nel 2001 il direttore generale Cappon stabilì lui la cifra calcolando il 15% in meno di quanto offerto a Gad Lerner e Fabio Fazio per due trasmissioni meno importanti di Porta a porta che mai si fecero. Mi dispiace che non si pubblichino i contratti del compianto Enzo Biagi, il contratto precedente e quello attuale di Fabio Fazio, quello di Daria Bignardi e altri ancora. Io sono pronto a confrontarmi pubblicamente con tutti. Peccato che mi manchino gli interlocutori».
• Su Santoro niente?
Polemizzando con Santoro pochi mesi fa, Vespa ricordò di essere stato liquidato da direttore nel 2001 con appena 300 milioni di lire per 39 anni di anzianità. Aggiunse poi: «Le condizioni di lavoro di Santoro in Rai sono di assoluto privilegio. Egli risponde al direttore generale, mentre io rispondo al direttore di rete. Lui ha tutta la redazione con contratto giornalistico che ai miei non viene riconosciuto: tanto è vero che quando fanno causa alla Rai la vincono proprio per il confronto con la redazione di Santoro. Infine, quando io fui epurato dalla Rai, mi fu ridotto lo stipendio, mentre Santoro ha beneficiato di un risarcimento di milioni di euro. Michele è un bravo autore televisivo, ma è noto che se io avessi fatto programmi come i suoi, da molti anni avrei dovuto abbandonare la Rai. Questo per la precisione ». Difficile dargli torto.
• Santoro guadagna più di lui?
Quello che guadagna di più è Fabio Fazio, due milioni di euro l’anno. Santoro ne prende 700 mila (un po’ meno di Serena Dandini che sta a 710 mila). Vespa vince nettamente quando si confrontano i costi delle trasmissioni. Un numero di Annozero vale 210 mila euro, uno di Che tempo che fa 175 mila, uno di Ballarò 105 mila. Per Porta a porta la Rai sborsa ogni volta una media di 85 mila euro. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 23/10/2009]