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 2009  ottobre 26 Lunedì calendario

Barack Obama ha proclamato l’emergenza nazionale per l’in­fluenza cosiddetta suina, ma il nostro viceministro al Welfare, Ferruccio Fazio, ha spiegato ie­ri che da noi non ci sarà biso­gno di un provvedimento così drammatico: «Il sistema sanita­rio americano è molto diverso dal nostro, meno adatto ad as­sorbire questi impatti

Barack Obama ha proclamato l’emergenza nazionale per l’in­fluenza cosiddetta suina, ma il nostro viceministro al Welfare, Ferruccio Fazio, ha spiegato ie­ri che da noi non ci sarà biso­gno di un provvedimento così drammatico: «Il sistema sanita­rio americano è molto diverso dal nostro, meno adatto ad as­sorbire questi impatti. Il nostro è un sistema regionalizzato, ma con un coordinamento cen­trale. In Italia quindi, abbiamo già quel coordinamento di cui Obama ha bisogno e per il qua­le deve attribuire al ministro della Sanità pieni poteri. Di fat­to, noi già stiamo esercitando questo coordinamento con le Re­gioni».

Qual è il problema? Non riesco a capire se questa nuova in­fluenza è pericolosa o no. Se devo vaccinarmi o no. Se sta arrivando davvero o è solo una trovata per far ancora più ricche le case farmaceutiche.
Lei ha diritto a una domanda per volta, sa? Il problema è che i vaccini tardano ad arriva­re, perché ne sono state ordi­nate quantità enormi da tutto il mondo. In America il Centro per il controllo delle malattie s’aspettava che a fine ottobre arrivassero 40 milioni di dosi. Se andrà tutto bene ne arrive­ranno 30 milioni. la stessa co­sa anche in Europa e in Italia, con il vantaggio che qui da noi la malattia è in ritardo, quindi la lentezza con cui vengono consegnati i vaccini non do­vrebbe essere un problema.

Bisogna vaccinarsi o no? Per­ché sento in giro un sacco di gente che non ha nessuna in­tenzione di vaccinarsi, persi­no tra i medici.
Silvio Garattini, 81 anni, l’uo­mo dell’Istituto Silvio Negri (lotta al cancro, alle malattie nervose, ecc.), ha ammesso da­vanti a Stefano Lorenzetto che non si vaccinerà. «Sono medi­co ma non frequento i malati e come anziano non corro ri­schi. I più esposti sono i giova­ni fino a 27 anni e le donne in gravidanza». Ha poi implicita­mente ammesso che il 70% dei medici non si vaccinerà. «An­che per l’influenza di stagione non si vaccina mai più del 20-30% del personale sanita­rio ». Alla domanda: «Se qual­cuno dei suoi cinque figli aves­se meno di 30 anni lo farebbe vaccinare?» alla fine ha rispo­sto così: «Se avessi un figlio asmatico, sì. Se fosse diabeti­co o avesse qualche deficit im­munitario, sì. Se fosse predi­sposto alle malattie respirato­rie, sì. Insomma, non lo farei vaccinare solo perché va sog­getto di frequente a tosse e raf­freddore o perché in passato ha avuto una polmonite occa­sionale ». A suo dire, l’influen­za di stagione, quella per dir così normale, è più pericolosa di questa suina. Ogni anno, nella sola Italia, uccide tra le 5.000 e le 8.000 persone.

Invece la suina finora quanti morti ha fatto?
In Italia tre o quattro e uno so­lo di questi era un soggetto che, prima di infettarsi, era, al­meno apparentemente, in per­fetta salute. In America i morti sono mille. Nel mondo 4.545. Nel mondo il ritardo nella con­segna delle medicine ha fatto esplodere le vendite di oselta­mivir e zanamivir, ossia Tami­flu e Relenza , prodotti da Ro­che e Gsk. Rispetto all’anno scorso il Tamiflu nell’ultimo trimestre ha decuplicato le vendite. La produzione di ma­scherine antivirus della 3M è completamente prenotata fi­no a metà 2010.

Quanto stanno guadagnando le case farmaceutiche?
La Novartis ha annunciato un +400/700 milioni di dollari, solo nell’ultimo trimestre, per la sua Focetria, uno dei tre far­maci anti H1N1 approvati in Europa. La Glaxo ha venduto a 22 nazioni 440 milioni di con­fezioni del Pandemrix. Incas­so di 3,5 miliardi di dollari. La francese Sanofi ha in portafo­glio ordini per 250 milioni dal­la sola America. L’Oms stima che il giro d’affari complessivo per il vaccino contro l’H1N1 possa arrivare a quota 20 mi­liardi di dollari

Ma alla fine che cosa c’è den­tro questo vaccino?
Un liquido a base di acqua e sali, un adiuvante, lo squale­ne, che aumenta la risposta an­ticorpale, e gli antigeni ottenu­ti dalle proteine del virus. Ga­rattini ha detto a Lorenzetto che i farmaci registrati in Italia sono 13.344 di cui 6.467 conce­dibili dal Servizio sanitario na­zionale. Di questi, secondo lui, il 50% sono inutili e potreb­bero essere eliminati con qual­che vantaggio per la salute. Non servono a niente: immu­nostimolanti, epatoprotettori, vasodilatatori, dimagranti, an­tiossidanti, antivecchiaia, anti­radicali liberi e integratori ali­mentari a base di vitamine, mi­nerali, amminoacidi, erbe. Non servono a niente neanche i farmaci per la memoria, «che sarei il primo a utilizzare se funzionassero». [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 26/10/2009]