La Gazzetta dello Sport, 12 novembre 2009
La millesima puntata di questa rubrica e il Direttore vuole che ci facciamo un po’ belli…• Accidenti

La millesima puntata di questa rubrica e il Direttore vuole che ci facciamo un po’ belli…
• Accidenti. Siamo già a quota mille? E quanto tempo è passato?
La prima puntata de «Il Fatto del giorno» è uscita il 30 gennaio 2007. Era dedicata a Cogne: si compivano 5 anni dal celebre delitto per il quale è stata condannata Anna Maria Franzoni. «Alle 8.28 del mattino del 30 gennaio 2002, la guardia medica di Aosta ricevette una telefonata da Montroz, frazione del comune di Cogne. Una donna gridava nella cornetta: ’Correte, correte, il bambino butta sangue dalla bocca!’». Eccetera. La Franzoni era già stata condannata a 30 anni. Lei subito mi chiedeva: «Se è stata condannata, come mai va ancora in giro, e addirittura in televisione? Non dovrebbe stare in galera? ». E io le spiegavo che, per esser messi dentro, bisogna che la condanna sia definitiva. In quella prima domanda e in quella prima risposta stava già tutto il senso di questo appuntamento quotidiano: non dar nulla per scontato, spiegare anche le cose più semplici, perché le cose semplici non esistono e il lettore ha in genere altro da fare, sente vagamente qualcosa magari in tv, la rimugina tra sé e sé, i conti non gli tornano e capita che si vergogni di domandare. Ma domandare non è peccato. Nella puntata numero 35 lei si è permesso di chiedere: «Le posso confessare una cosa di cui mi vergogno un po’? Che diavolo è la Borsa?». Bravo, anche se qualcuno il giorno dopo mi ha telefonato sostenendo che la domanda era esagerata. Invece... In un’intercettazione telefonica registrata al tempo dei furbetti (estate 2005) il finanziere Emilio Gnutti parla di certi suoi colleghi apparentemente tanto bravi a giocare al ribasso e al rialzo, e pronuncia queste parole: «Nessuno sa come funziona la Borsa». Capito? Non ci sono domande proibite, e questa è la regola alla quale lei si è attenuto. Tra l’altro le domande terra- terra sono in genere le più tremende.
• Come nasce questa rubrica?
Ma intanto questa rubrica ha senso e può esistere perché il Direttore e l’Editore, a un certo punto, hanno deciso che l’informazione sportiva non poteva restare isolata da tutto il resto. Anche se dei lettori (pochi) si lamentano e chiedono magari più notizie sul pattinaggio a rotelle, la maggioranza di tutti gli altri ha capito l’operazione. Che è: lo sport attraversa ormai un numero di territori talmente vasto che è assurdo a questo punto non offrire una sezione chiamata «Altri Mondi». Sa che Il Sole 24 Ore pubblica un paio di pezzi sportivi al giorno? Il calcio e il resto rappresentano ormai soldi, scienza, costume, politica, comunicazione e un mucchio di altre cose che travalicano il fatto puramente agonistico. Come si poteva continuare a ignorare tutto questo? all’interno di questa sezione che il Direttore ha voluto collocare una rubrica fissa, intitolata Il Fatto del giorno e dedicata alla spiegazione della cosa più importante tra quelle che sono accadute il giorno prima.
• Perché cinque domande?
Anche questa è stata un’idea di Carlo Verdelli. Cinque domande, sempre, non una di meno e non una di più. Io non ero d’accordo, e una volta (una sola volta) sono riuscito a forzargli la mano: alla terza puntata capitò la prima lettera di Veronica a Repubblica , quella in cui lei pretendeva dal marito le scuse per il suo comportamento alla cerimonia dei Telegatti (aveva fatto lo spiritoso con cinque ragazze). Il caso, che occupò subito i primi posti dei siti di tutto il mondo, mi pareva talmente enorme che chiesi e ottenni otto domande e più di 7 mila battute. Un errore che non si è mai più ripetuto. Cinque domande sono una profilatura forte, estremamente caratterizzante e carica di ritmo. Con questa formula abbiamo affrontato temi complessi come Alitalia o lo scontro Russia-Georgia. Quattromila e cinquecento battute sono anche troppe per una prima spiegazione di qualunque cosa. Il Padre nostro ne ha appena 294 e sono bastate per cambiare il mondo. Badi che le restano solo due domande e 500 battute circa.
• Un Fatto del giorno che avrebbe voluto trattare e invece niente?
Qualunque fatto sportivo. Porca miseria, sono pieno di idee sullo sport. Per esempio, ho in mente una riforma della formula con cui si giocano la Champions e la Coppa Italia che...
• Alt. Quello è territorio proibito. Ma perché hanno scelto proprio lei per quest’impresa?
Perché quelli della Gazzetta sono degli incoscienti. E io ancora più incosciente di loro. C’è poi un altro punto: sono l’unico giornalista italiano che non s’intende assolutamente di nulla. Questo, come può ben capire, mi dà evidentemente il diritto di parlare di tutto. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 12/11/2009]