Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  dicembre 04 Venerdì calendario

Oggi a Torino depone Gaspare Spatuzza e il mondo sta con il fiato sospeso.• Il mondo?Sì, il mondo

Oggi a Torino depone Gaspare Spatuzza e il mondo sta con il fiato sospeso.

• Il mondo?
Sì, il mondo. I giornalisti accre­ditati fino a questo momento so­no 200 e vengono da ogni ango­lo del pianeta. Il processo co­mincia stamattina alle nove e mezza, nell’aula uno, quella del processo Thyssen. Ci saranno le telecamere della Bbc, un invia­to del Wall Street Journal , tutte le testate italiane e decine di giornali stranieri: quotidiani francesi, olandesi, spagnoli, te­deschi. L’aula contiene al massi­mo 250 persone, ma siccome bi­sognerà ospitare anche il pubbli­co e le richieste da parte della stampa crescono di ora in ora è probabile che si finisca per inva­dere l’aula 2, molto grande e do­tata di maxischermo. La testi­monianza di Spatuzza è stata ri­chiesta dai magistrati che accu­sano Marcello Dell’Utri di con­corso esterno in associazione mafiosa, un reato per il quale il senatore è stato già condannato in primo grado a nove anni. Pen­si che, per ragioni di sicurezza, sarà in qualche modo blindata anche la zona che circonda il tri­bunale, con la chiusura al traffi­co del controviale di via Cavalli.

• Ma che deve dire, alla fine, questo Spatuzza?
Ci si aspetta che ripeta la testi­monianza resa lo scorso 16 giugno: «Graviano [Giuseppe Graviano, boss mafioso] usò con entusiasmo la frase “Abbiamo il Paese in mano”. Circa i nomi con i quali l’accor­do [tra Stato e mafia] si era chiuso fece esplicitamente il nome di Berlusconi». A que­sto punto – poiché si suppone che arricchirà di dettagli ri­scontrabili questa affermazio­ne – il governo potrebbe cade­re, il patrimonio del Cavalie­re essere confiscato, il popolo chiamato alle urne, la guerra civile… In definitiva sono ve­nuti da tutto il mondo pro­prio per questo, per assistere alla Grande Caduta. Devo dir­le subito che a Roma non ci crede nessuno. Spatuzza sarà abbastanza generico perché si possa arguirne tutto e il con­trario di tutto. Gli amici stra­nieri non hanno ancora capi­to come funziona il nostro Pa­ese. Naturalmente, mi posso sbagliare.

• Spatuzza è un mafioso?
Un soldato, un killer. Agli or­dini appunto di questo Gra­viano, che lui ha sempre chia­mato Madrenatura. Riceven­done in cambio il nomignolo di U’ tignusu , il pelato. in ef­fetti parecchio stempiato. I magistrati lo hanno tra le ma­ni dal 9 luglio 2008. A quel­l’epoca diceva che i Graviano di nomi politici non gliene avevano fatti. Verbale del 17 luglio: «Come ho già detto la volta scorsa Graviano non esternò chi fosse il politico con il quale aveva questo ac­cordo di tipo politico, anche perché i Graviano furono ar­restati e tutto finì lì», concet­to ripetuto poi per un anno in­tero. Adesso, a chi gli chiede come mai fino al 16 giugno di quest’anno abbia negato di sa­pere, risponde: «Non ho riferi­to subito di queste cose ri­guardanti Berlusconi perché intendevo prima di tutto che venisse riconosciuta la mia at­tendibilità su altri argomenti, ma anche per ovvie ragioni inerenti la mia sicurezza». In realtà non tutti i magistrati ne hanno riconosciuto l’atten­dibilità. Le procure siciliane (il processo torinese di oggi è in realtà un dibattimento pa­lermitano trasferito a Torino per sicurezza) non hanno mai chiesto per lui il program­ma di protezione. La procura di Firenze ha chiesto il pro­gramma di protezione ma ha fatto passare i 180 giorni del­la norma senza far pervenire i verbali alla apposita com­missione che deve decidere. Burocrazie, ma cariche di si­gnificato.

• Bisogna credergli oppure no?
Un altro killer, Giuseppe Ciara­mitaro, ha raccontato al pubbli­co ministero Alfonso Sabella che un giorno lui e Spatuzza ammazzarono un ladro e dopo gli era venuta fame, andarono perciò a comprare i panini e poi Spatuzza cu ”na manu mancia­va e cu l’avutra arriminava , cioè con l’altra mano roteava il me­stolo nell’acido in cui si stavano sciogliendo le tibie e i femori dell’ucciso. Questo non signifi­ca che non si possa credergli. Adesso Spatuzza studia teolo­gia e ha già dato sei esami. Ha ammazzato Gaetano Buscemi, Giuseppe e Salvatore Di Peri, Giovanni Spataro, Domingo Bu­scetta, Marcello Grado. E, con Salvatore Grigoli, don Pino Pu­glisi, il prete di Brancaccio.

• Allora non bisogna credergli.
Non si può sapere. Ci vorrebbe­ro i riscontri su quello che dice. Un anno fa, al direttore del car­cere dell’Aquila, ha scritto: «So­lo attraverso il professionale e rassicurante rapporto avuto con i vari organi dello Stato ho potu­to compiere il passo della colla­borazione. Ma tutto questo è le­gato sempre a quell’essere cri­stiano in cui mi riconosco oggi. Così desidero anche riappacifi­carmi con la mia Chiesa». Gli in­viati stranieri avranno materia per scrivere bellissimi articoli. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 4/12/2009]