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 2009  dicembre 14 Lunedì calendario

L’uomo che ha colpito in faccia Berlusconi è stato formalmente arrestato in tarda serata con l’ac­cusa di lesioni pluriaggravate dalla qualifica di pubblico uffi­ciale della parte offesa e dalla premeditazione

L’uomo che ha colpito in faccia Berlusconi è stato formalmente arrestato in tarda serata con l’ac­cusa di lesioni pluriaggravate dalla qualifica di pubblico uffi­ciale della parte offesa e dalla premeditazione. Si chiama Mas­simo Tartaglia, ha 42 anni, vive a Cesano Boscone, hinterland milanese. Il suo nome ricorre ne­gli schedari perché gli è stata riti­rata la patente. Nei fotogrammi relativi all’aggressione lo si vede con gli occhi sbarrati, il che può far pensare all’assunzione di ecci­tanti oppure al terrore per la fol­la che incombe, lo insulta e vor­rebbe forse linciarlo. Da 10 anni è in cura per problemi mentali al Policlinico di Milano. Ieri aveva in tasca anche una bomboletta spray urticante. La sua abitazio­ne è stata perquisita ieri sera.

Berlusconi come sta?
I fermo-immagine mostrano un taglio sotto l’occhio sinistro, sangue diffuso sulla guancia, sangue in bocca in abbondan­za, i denti davanti apparente­mente saltati. Si saprà poi che i denti danneggiati sono due e uno dei due (quello di sopra) è fratturato. Il medico che lo ha preso in cura, il professor Alber­to Zangrillo, che è direttore del­l’Unità operativa di anestesia e rianimazione del San Raffaele, ha imposto un ricovero di 48 ore (oggi alle 12 un primo bol­lettino medico), precisando che Berlusconi non avrà biso­gno di nessuna operazione. Il referto parla di «lesione lace­ro- contusa al labbro inferiore e due denti lesi». Gli è stata fatta una tac, che ha evidenziato an­che una frattura del setto nasa­le. La prognosi è di 20 giorni. In serata Berlusconi – che, tra le tante, ha ricevuto anche una te­lefonata di solidarietà del pa­dre del feritore, che si sarebbe detto «costernato» per il gesto del figlio – ha cenato e ha poi voluto rassicurare tutti: «Sono sereno, non ho dolore».

Com’è andata l’aggressione?
Erano le 18.20 circa, Berlusconi aveva appena finito di parlare dal piccolo palco allestito die­tro piazza Duomo ed era sceso in mezzo alla folla. S’è fermato a firmare autografi vicino alle transenne e da qui è partito un oggetto metallico, probabil­mente un modellino del Duo­mo di quelli che si vendono co­me souvenir. Stando a una pri­ma ricostruzione, l’aggressore avrebbe colpito il capo del go­verno con un cazzotto, stringen­do l’oggetto e adoperandolo co­me tirapugni. Le immagini tele­visive hanno escluso la seconda ipotesi.

È totalmente esclusa la matrice politica?
Fino a questo momento sì. Sem­brerebbe il gesto di uno squili­brato. Nonostante questo, tutte le dichiarazioni moderate – il centrodestra e Casini – spingo­no sul clima di intollerabile con­trapposizione che è stato co­struito intorno a Berlusconi. Ci si riferisce, e Casini lo ha fatto esplicitamente, anche agli inci­denti avvenuti sabato, in occa­sione dei due cortei in memoria di piazza Fontana, dove è stato insultato anche il vicepresiden­te dell’Associazione che riuni­sce i familiari delle vittime. Bo­naiuti ieri sera ha raccontato che il premier, dirigendosi in macchina dalla sua casa di Arco­re verso piazza Duomo, aveva manifestato preoccupazione: «Speriamo che non succeda niente». Al San Raffaele gli avrebbe poi mormorato: «Ti ri­cordi cosa ti avevo detto stamat­tina? » Gli avversari di Berlusco­ni, cominciando da Bersani (che nel primo pomeriggio ave­va chiamato il presidente del Consiglio «miliardario con il pif­fero »), hanno manifestato soli­darietà piena e condanna per l’aggressione. Ma Di Pietro si è distinto. Il suo primo commen­to è stato: «Sono contro la vio­lenza, ma Berlusconi istiga». Più tardi a Sky, ha precisato di sperare che il presidente del Consiglio guarisca presto, ma che la sua politica economica «inerte» ha creato esasperazio­ne tra tutti quelli che hanno per­so il posto di lavoro o non san­no come arrivare a fine mese. E dunque un gesto di esasperazio­ne, in questa situazione diffici­le, può succedere. Un’analisi completamente sbagliata, viste le caratteristiche dell’attentato­re.

Bossi ha parlato di «atto di ter­rorismo».
Sbagliato anche questo, a quan­to si capisce fino ad ora. I politi­ci hanno troppa fretta di parla­re. Però va detto che i servizi di sicurezza hanno fatto una figu­ra penosa e che Tartaglia, se avesse voluto, avrebbe potuto sparare senza difficoltà al capo del governo. O magari farsi sal­tare per aria. Non dimentichia­mo che siamo in epoca di shahid . Berlusconi ama troppo i bagni di folla, dove gli attenta­ti sono relativamente semplici.

Politicamente la giornata come era andata?
Si trattava della manifestazio­ne per il tesseramento. Berlu­sconi ha recuperato Storace e la Santanché, e candidato For­migoni a governatore della Lombardia. Ha dato alla Morat­ti la tessera numero 2 del Popo­lo della Libertà. E per sé ha pre­so la numero 1. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 14/12/2009]