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 2009  dicembre 21 Lunedì calendario

Il freddo, la neve stanno crean­do problemi non solo all’Italia, ma anche all’Europa e agli Stati Uniti

Il freddo, la neve stanno crean­do problemi non solo all’Italia, ma anche all’Europa e agli Stati Uniti.

Situazione?
Un milione e mezzo di italiani sono in viaggio, col treno o in macchina, una metà diretti al­l’estero. I treni procedono con difficoltà. Ieri ne sono stati can­cellati 700 e gli intercity hanno viaggiato con un ritardo medio di tre ore. Le cancellazioni han­no riguardato la Milano-Vene­zia, la Milano-Lecce e la Mila­no- Taranto. Il problema è so­prattutto Milano: il vicesinda­co, Riccardo De Corato, ha invi­tato a non prendere la macchi­na. I meteorologi prevedono al­tra neve in città per oggi pome­riggio (tra le 17 e le 21). Punte di freddo: a Piana di Marcesi­na, in Veneto, ha fatto -29, ad Asiago -22, a Cortina -16. A Ve­nezia la marea è un metro so­pra il livello medio. A La Spezia l’amministrazione provinciale ha disposto la chiusura delle scuole che cadono sotto la sua competenza. La Coldiretti fa sa­pere che il maltempo «sta osta­colando la raccolta e la distribu­zione di prodotti deperibili co­me il latte e le verdure, mentre il forte abbassamento della temperatura e il gelo mettono a rischio le coltivazioni». Un’av­vertenza che potrebbe prepara­re un aumento dei prezzi. In macchina bisognerà stare at­tenti al ghiaccio. Le previsioni parlano di freddo, neve e vento anche oggi. Oltre a quello del vicesindaco di Milano, c’è un al­tro appello che viene dalla poli­zia stradale marchigiana. I pas­si sono tutti transitabili, ma le strade dell’entroterra sono ghiacciate, specie nel Macera­tese e nell’Anconetano (ad An­cona è apparsa la neve e si sono rotte alcune tubature dell’ac­qua).

Mi domando se è concepibile, nel 2009, che un freddo assolu­tamente prevedibile paralizzi in questo modo...
Guardi che il problema non è solo italiano. L’Eurotunnel, quello che passa sotto la Mani­ca, è bloccato. L’altro giorno cinque treni sono andati in pan­ne in galleria, con 2500 passeg­geri prigionieri a bordo per se­dici ore. Non le dico quello che è successo, anche perché il per­sonale del treno ha lasciato tut­ti al buio senza spiegazioni e senza fornire acqua cibo o co­perte. A un certo punto s’è pure diffusa la voce che, mentre la società che gestisce i treni nel tunnel aveva lasciato per tanto tempo al loro destino i viaggia­tori, un trattamento di favore era stato riservato a Claudia Schiffer, fatta scendere a Folke­stone, prelevata da una macchi­na fatta arrivare apposta e tra­sportata con tutti gli agi del ca­so a Londra. Deve essere vero, perché i capi della ferrovia non hanno smentito. Il direttore ge­nerale, Richard Brown, ha co­munque dovuto promettere ai viaggiatori un indennizzo di 150 sterline più un biglietto di andata e ritorno in omaggio. Capito? E stiamo parlando dei mitici inglesi. L’aeroporto di Manchester è stato chiuso per due ore.

Fiumicino?
Problemi anche lì, anche per via del maltempo sulla costa orientale degli Stati Uniti, col­piti da una bufera di neve che pare non abbia uguali negli ulti­mi 80 anni. I voli cancellati sa­rebbero un migliaio. Cinque persone sono morte in Ameri­ca. La tempesta di neve si diri­ge adesso verso New York e Bo­ston, mentre su parti del Con­necticut, di Rhode Island e del Massachusetts è caduta neve per almeno 40 centimetri. L’ae­roporto Reagan, appena fuori Washington, è stato chiuso la notte scorsa e gran parte dei vo­li da Baltimora sono stati can­cellati. Guasti e rallentamenti si sono verificati anche sulla li­nea ferroviaria. Al confronto, i guai del Leonardo Da Vinci sembrano poca cosa: due voli cancellati (per Philadelphia e per New York) e un ritardo me­dio di un’ora nei decolli per Newark, Boston, Chicago e At­lanta.

Quindi non sono solo gli italiani a essere incapaci di affrontare il maltempo?
C’è un lungo, divertente comu­nicato delle Ferrovie, che deve essere stato stilato dallo stesso amministratore delegato Mau­ro Moretti. Le Ferrovie «si scu­sano se i treni dovessero pre­sentarsi non in ordine, sia all’in­terno sia nella climatizzazione ma è necessario tagliare ogni tempo di sosta per poter rimet­tere rapidamente i treni in par­tenza. D’altra parte, disfunzio­ni, più o meno rilevanti, si sono registrate in tutti i sistemi di trasporto. I notevoli disagi alla circolazione registrati in tutti i Paesi europei sottoposti a que­sta eccezionale ondata di mal­tempo sono riportati anche nei giornali stranieri senza partico­lare enfasi ma semplicemente come informazioni di servizio. Viene da domandarsi quali rea­zioni emotive avrebbe suscita­to in Italia un’eventuale chiusu­ra della linea Bologna-Firenze con 70 chilometri di galleria, così come è avvenuto nel tun­nel sotto la Manica».

Ma non c’era il riscaldamento globale?
Già. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 21/12/2009]