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 2010  febbraio 04 Giovedì calendario

E’ scoppiato il finimondo su questa intervista che il cantante Morgan ha rilasciato al mensile Max e in cui dice al giornalista Raffaele Panizza: «La droga apre i sensi a chi li ha già sviluppati, e li chiude agli altri

E’ scoppiato il finimondo su questa intervista che il cantante Morgan ha rilasciato al mensile Max e in cui dice al giornalista Raffaele Panizza: «La droga apre i sensi a chi li ha già sviluppati, e li chiude agli altri. Io non uso la cocaina per lo sballo, a me lo sballo non interessa. La uso come antidepressivo. Gli psichiatri mi hanno sempre prescritto medicine potenti, che mi facevano star male. Avercene invece di antidepressivi come la cocaina. Fa bene. E Freud la prescriveva. Io la fumo in basi (il crack) perché non ho voglia di tirare su l’intonaco dalle narici. Me ne faccio di meno, ma almeno è pura. Ne faccio un uso quotidiano e regolare».

Caspita. Ma è permesso elogiare così la cocaina?
Non è vietato, ma questo passaggio dell’intervista è costato a Morgan la partecipazione a Sanremo: il direttore di Raiuno Mauro Mazza, il direttore generale di Raiuno Mauro Masi e il direttore artistico del Festival di Sanremo, Gianmarco Mazzi, lo hanno escluso dal Festival. Masi ha però lasciato uno spiraglio, rispondendo a una domanda di Barbara Palombelli su Radiodue: «Se ci facesse sapere di aver cominciato un percorso di recupero… Come abbiamo reagito a un messaggio negativo, potremmo reagire ad un messaggio autenticamente positivo e autenticamente forte».

Beh, ma il percorso di recupero non ci sarà, no? Se ha detto a Max quello che ha detto…
Invece le agenzie, dopo aver dato conto della disperazione del cantante («Ora sono traumatizzato. In questo momento ho bisogno di pensare e di riflettere. Chiedo a tutti di rispettarmi»), hanno battuto ieri sera le prime notizie relative a questo percorso di recupero, che quindi esisterebbe. A Radio Gioventù Morgan ha detto: «Sono ancora all’inizio del mio percorso di recupero della tossicodipendenza, ma voglio farcela, prima di tutto per mia figlia, poi per la musica che è la parte migliore di me». A Il Clandestino condotto su Rtl 102 da Pierluigi Diaco e dal ministro della Gioventù, Giorgia Meloni:: «Ho avuto momenti di debolezza, e lo ammetto, ma sono forte della convinzione che la droga fa male, e che la vita è più bella senza droga».

Quindi? Rientrerà tutto?
Potrebbe essere. Un risultato la confessione l’ha già ottenuto: Morgan è balzato alla ribalta e il Festival di Sanremo, che è alle porte, è andato in prima pagina. Una riammissione, giocata sul salvagente che lo stesso Masi ha gettato al cantante, potrebbe giovare parecchio, in termini di ascolto, alla serata in cui canterà Morgan. Me lo immagino già: Morgan rinforza il racconto relativo al suo percorso di recupero, escono fuori con maggiore evidenza gli affetti famigliari, ci commuoviamo, la Rai perdona, eccolo all’Ariston un attimo prima di cantare, la Clerici gli chiede: «Marco» (si chiama Marco, Marco Castoldi) «è vero che sei pentito di quello che hai detto? vero che la cocaina è un male e che tu stai lottando per uscirne?». Morgan: «La droga fa male, la considero pericolosa e inutile». Applauso scrosciante. Tra l’altro, queste ultime sono le parole che Marco ha detto ieri, quando ha cercato di far credere che l’intervista gli era stata carpita (la precisazione del mensile Max è però del tutto convincente) oppure di essere stato frainteso («Mi riferivo all’uso che ne facevo in passato, come terapia verso la depressione. Non mi sognerei mai di divulgare come insegnamento o consiglio per i giovani l’uso di stupefacenti».

Cioè, è stata tutta una mossa pubblicitaria?
L’elogio della droga è un “topos”, cioè un luogo comune del cantante, specialmente del cantante che vuol passare per maledetto. Ho qui una collezione di perle dei colleghi di Morgan. Joss Stone: «Le droghe sono divertenti». Brian Harvey: «Non capisco quale sia il problema se serve a farti passare una bella serata». Marylin Manson: «Prendiamo tutti la droga e staremo bene». Lily Allen: «Fate provare la droga ai vostri figli». Il vecchio Keith Richards: «Non c’è niente di male». Noel Gallagher, quello degli Oasis, ha alternato, esattamente come sta facendo adesso Morgan, elogi sperticati della droga a smentite sul fatto che il suo gruppo ne facesse uso. L’unico cantante che si dà da fare sul serio contro gli stupefacenti è Elton John: sta salvando Eminem e ha salvato Donatella Versace ficcandola a forza su un aereo e spedendola a The Meadows, in Arizona.

Ma poi che cos’è il crac?
Il crac, o coca-base. Si sottopone la coca a un certo processo chimico e poi si fumano i cristalli surriscaldati in pipe di vetro o in pipe ricavate da bottiglie di plastica o da lattine. Si diventa dipendenti subito e pure psicotici. All’euforia che si prova dopo tre-quattro minuti segue una depressione devastante, insonnia, tachicardia eccetera. Mi creda: la vita è un’altra cosa. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 4/2/2010]