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 2010  febbraio 17 Mercoledì calendario

Visto che gli arrestati nell’indagine sulla Protezione civile restano in carcere, sarà il caso di far chiarezza intorno ai personaggi principali della vicenda

Visto che gli arrestati nell’indagine sulla Protezione civile restano in carcere, sarà il caso di far chiarezza intorno ai personaggi principali della vicenda.

Da chi cominciamo?
I protagonisti sono cinque. I quattro che stanno in carcere, cioè Angelo Balducci, Fabio De Santis, Mauro Della Giovampaola e Diego Anemone. Più Denis Verdini, che ha ricevuto un avviso di garanzia.

Come mai questo Verdini è tanto importante?
E’ uno dei tre signori incaricati di governare il partito del Popolo della Libertà. Con La Russa e Sandro Bondi. cioè uno dei tre coordinatori. Deputato dal 2001. Un giornale che gli è amico ne ha descritto così, in tempi non sospetti, gli inizi: «Quando commerciava in carni da macello in giro per l’Europa riusciva a fare tanti soldi che ogni volta che tornava nella sua Toscana comprava un palazzo». Quindi: mercante di carne, poi palazzinaro, poi commercialista di grido, infine editore di giornali e agenzie di stampa (ha una quota importante del Foglio) prima di diventare presidente di una banca ed entrare in Parlamento. Se è coordinatore del Pdl è perché vicinissimo al presidente del Consiglio. L’avviso di garanzia nell’ambito di questa inchiesta gli è arrivato un po’ perché al telefono lo si sente caldeggiare la nomina a provveditore alle opere pubbliche della Toscana di Fabio De Santis – uno dei quattro arrestati –, ma soprattutto perché la banca di cui è presidente, cioè il Credito Cooperativo Fiorentino, avrebbe concesso finanziamenti alla Baldassini-Tognozzi-Pontello (Btp) sulla base di documenti falsi. A rigore la banca in questo caso dovrebbe essere considerata vittima di una truffa. Ma i magistrati la pensano diversamente e dànno grande importanza alle conversazioni telefoniche tra Verdini e Riccardo Fusi, che della Btp è presidente. Verdini ha ammesso subito di essere grande amico di Fusi e da molto tempo. S’è fatto ricevere in procura e, nel comunicato emesso subito dopo, si dice certo d’aver chiarito tutto.

Chi è il più importante subito dopo? Balducci?
Sì, certo. presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici. L’ordinanza della Procura fiorentina lo accusa di aver pilotato a favore di amici suoi (cioè, in definitiva, gli Anemone) gli appalti relativi allo stadio centrale del tennis del Foro italico (Roma), al nuovo museo dello sport di Tor Vergata (Roma), al completamento dell’aeroporto internazionale dell’Umbra Sant’Egidio di Perugia, al palazzo della conferenza e area delegati della Maddalena, alla residenza dell’Arsenale, sempre alla Maddalena. In cambio avrebbe ricevuto tra l’altro auto di lusso a sbafo, l’assunzione di domestici, la sistemazione del figlio Filippo, escort a domicilio. La moglie, Rossana Thau, ha fatto società con la moglie di Diego Anemone, Vanessa Pascucci (la società si chiama Erretifilm). Nell’estate del 2008, dopo un’inchiesta dell’Espresso, Berlusconi gli tolse la responsabilità dei lavori del G8 alla Maddalena. Un brutto colpo. Lo sostituirono proprio con De Santis. Adesso stanno in galera tutti e due. I giornali gli accreditano grandi entrature in Vaticano. Ha sostenuto per quattro ore l’interrogatorio dei giudici in cella respingendo tutte le accuse.

Il terzo per importanza mi pare Anemone.
Sì. Nella ricostruzione dei magistrati sarebbe il corruttore, quello che paga tutti in cambio degli appalti. Anche se, nel far la lista delle ”utilità” ricevute dai presunti corrotti, non c’è un solo euro. I giudici ritengono “riconducibile” a lui il Salaria Sport Village dove si sarebbero svolti gli incontri sessuali di Bertolaso. Roberto Giovannini, della Stampa, ha scritto che Anemone e il figlio di Balducci possiedono il centro attraverso due fiduciarie, una circostanza che, se è vera, renderebbe incomprensibile l’accorata raccomandazione in favore del figlio del padre Angelo. I giornali hanno giudicato assai sospetta la circostanza che la ditta Anemone, con appena 26 dipendenti, abbia ottenuto appalti di quella portata. Anemone, in carcere, s’è avvalso della facoltà di non rispondere.

Una sola risposta per gli ultimi due: De Santis e Della Giovampaola.
Della Giovampaola, che in carcere s’è avvalso della facoltà di non rispondere, lavorava sul G8 della Maddalena. Se ne sa poco. De Santis ha l’aria di una figura emergente. Verdini lo aveva raccomandato ed era poi stato scelto per sostituire Balducci alla Maddalena. Tra le tante telefonate ce n’è una in cui De Santis parla con Anemome di una spartizione dei lavori alla Maddalena 33-33-33 «e l’1% lo diamo a Mauro», cioè a Della Giovampaola che era il funzionario incaricato di vigilare sulle opere. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 17/2/2010]