La Gazzetta dello Sport, 4 luglio 2010
È intervenuto Berlusconi a tranquillizzare gli italiani e ad assicurare che le tredicesime non saranno tagliate

È intervenuto Berlusconi a tranquillizzare gli italiani e ad assicurare che le tredicesime non saranno tagliate.
• Volevano tagliare le tredicesime?
L’onorevole Azzollini, del Pdl, ha introdotto in commissione Bilancio un emendamento alla finanziaria che dà la possibilità di tagliare per decreto le tredicesime di polizia e forze armate, vigili del fuoco, ricercatori e professori universitari, magistrati, diplomatici e avvocati dello Stato. La ”finanziaria” è quel decreto legge col quale Tremonti si accinge a toglierci dalle tasche 24,9 miliardi, in modo da evitarci la fine della Grecia. I risparmi ottenuti dall’eventuale taglio delle tredicesime permetterebbero di pagare agli statali, nei tre anni di blocco delle retribuzioni, le promozioni, gli arretrati e gli straordinari. Il saldo finale sarebbe lo stesso. C’è però un grave errore di comunicazione: mentre bloccare per tre anni gli arretrati e i soldi meritati con le promozioni e gli straordinari è un concetto non tanto facile da spiegare e che comunque non dà luogo a titoli di giornale, ”tagliare le tredicesime” è un annuncio semplice, efficace e tremendo. Il governo, che sta già passando altri guai, ne è certamente colpito nelle reazioni popolari. Perché ogni italiano pensa: se hanno tagliato le tredicesime a quelli lì, niente esclude che a un certo punto arrivino anche dalle mie parti. Terribile.
• Ecco perché Berlusconi s’è affrettato a rassicurare…
Nel pomeriggio di ieri s’erano precipitati a rettificare Azzollini sia la Lega che La Russa. La Lega: «Non siamo disposti a tagliare la tredicesima alle forze di polizia, ai carabinieri e ai vigili del fuoco: la Lega Nord si è già attivata affinché non siano penalizzati. Svolgono una funzione fondamentale per la sicurezza del Paese e nessuno può pensare di mettere le mani sui loro stipendi». Così Federico Bricolo, capo dei senatori leghisti. La Russa invece ha detto: «Tremonti leverà quella norma e mi ha preannunciato che con ogni probabilità eliminerà anche la semplice possibilità, facoltativa, di optare per questa soluzione». Le risparmio i comunicati dei sindacati e la tempesta sui blog. Un agente di polizia ha scritto: «I tagli ci volevano proprio visto che non sapevo più dove mettere tutti i soldi che mi dànno!».
• Beh, ma se erano già intervenuti la Lega e La Russa, che bisogno aveva Berlusconi…
Berlusconi sta facendo il giro delle televisioni e delle radio, come se fosse in campagna elettorale. Venerdì è andato a dire al Tg1, al Tg5 e al Gr1 che si sarebbe fatto carico personalmente («ghe pensi mi») delle difficoltà del momento, annunciando anche decisioni clamorose. Ieri è apparso a Emilio Fede, sul Tg4 ingiusatamente trascurato. E ha detto che di tagli alle tredicesime non se ne parla proprio, «la ripresa sarà tanto più salda quanto più sarà legata a una politica di rigore», «l’Italia sta meglio di altri paesi perché ha adottato la politica di non mettere le mani nelle tasche degli italiani».
• Ha parlato solo di economia?
No, ha aggiunto: quelli che si oppongono al ddl sulle intercettazioni fanno parte della lobby giornalisti-giudici (tutti suoi nemici), il ddl sulle intercettazioni è indispensabile perché «siamo tutti spiati e questo non è tollerabile», «la sinistra sa solo insultare, calunniare e diffamare e non ha idee. La realtà è che non mi demoralizza nessuno», «a me nessuno riesce a detronizzarmi».
• Qualcuno vuole detronizzarlo?
Beh, il momento è abbastanza difficile. Napolitano ha fatto capire che il disegno di legge sulle intercettazioni, se resta così com’è, lui non lo firma. E non vuole mettere a disposizione i suoi tecnici per riscriverlo. Dario Franceschini, che guida i democratici in Commissione Giustizia, ha annunciato che il suo gruppo voterà gli emendamenti dei finiani. Il Cavaliere ha già detto che, se accade questo, Fini sarà espulso dal partito. Fini a quel punto passerà all’opposizione? Potrebbe succedere. Bersani, in una dichiarazione di ieri, ha invitato tutti a prepararsi a una soluzione alternativa. I giornali ipotizzano scenari su scenari. Tremonti presidente del consiglio, eccetera. Berlusconi – si dice – punta a rovesciare il tavolo e andare alle elezioni anticipate per liberarsi definitivamente di Fini. Ma la Lega non vuole le elezioni, se non ha prima il federalismo. E se nella maggioranza venisse imbarcato Casini? Grande è il caos sotto il cielo, come vede, e una cosa sola sembra certa al momento: dopo aver cambiato idea sulle pensioni, sui tagli alle Regioni, sulle deleghe ancora ignote al ministro Brancher e non so su che altro, il governo ha ripensato anche la faccenda delle tredicesime. Buon per noi. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 4/7/2010]