La Gazzetta dello Sport, 17 gennaio 2011
«Ho uno stabile rapporto d’affetto con una persona, quindi le storie che si raccontano su di me sono inverosimili» ha detto ieri Berlusconi in un intervento registrato trasmesso da “Studio aperto”

«Ho uno stabile rapporto d’affetto con una persona, quindi le storie che si raccontano su di me sono inverosimili» ha detto ieri Berlusconi in un intervento registrato trasmesso da “Studio aperto”. Un’affermazione che, almeno in parte, può servire a deviare l’attenzione dei giornali sulla imprevista fidanzata del premier settantaquattrenne. Altra possibile domanda maliziosa: come mai un annuncio simile non è stato messo a disposizione dell’altro imputato, Emilio Fede, e del suo Tg4? Un buco davvero sgradevole. Per il resto, nel video, il presidente del Consiglio ha continuato a sparare a zero sull’inchiesta e sulla magistratura: «Emilio Fede e Lele Mora sono innocenti (anche qui altro problema: è stata dimenticata la Minetti – ndr), non si può andare avanti così, non è un paese libero quello in cui i magistrati conducono battaglie politiche contro chi ha cariche pubbliche», i giudici sono «una casta di privilegiati che può commettere ogni abuso», «è inaccettabile che si facciano perquisizioni a persone nelle loro case alle 7 di mattina. Non si possono trattare persone alla stregua di malfattori, impiegando più di 100 uomini, un impiego di forze degno di una retata contro la mafia. Si tratta di un’inaccetabile intromissione nella vita privata delle persone». La giustizia «è piegata a fini politici con una volontà persecutoria nei miei confronti».
• Andrà poi a rispondere in Procura alla fine della settimana?
Ieri s’era sparsa la voce che non sarebbe andato. Ghedini e Longo, i suoi due avvocati, poi hanno smentito: «Nessuna decisione è ancora stata presa».
• Che cosa succederebbe a un cittadino qualunque, accusato come Berlusconi, e che non si presentasse ai giudici?
I giudici disporrebbero di andarlo a prendere con la forza pubblica. Tuttavia non è possibile mandare la forza pubblica a un parlamentare: bisogna che prima arrivi un’autorizzazione da Montecitorio. Si perderebbero così, credo, almeno una quindicina di giorni.
• Potrebbe saltare il rito immediato?
No, l’articolo 453 del codice di procedura dice: «Quando la prova appare evidente, il pubblico ministero può chiedere il giudizio immediato se la persona sottoposta alle indagini è stata interrogata sui fatti […] ovvero […] se la stessa abbia omesso di comparire». Un’altra possibilità è che il presidente del Consiglio si presenti, e poi si avvalga della facoltà di non rispondere. Una terza possibilità è che sfrutti quello che resta della sua legge sul legittimo impedimento per opporsi alla convocazione. La Corte ha però elencato i casi in cui questo legittimo impedimento deve ritenersi fondato: consiglio dei ministri, votazioni alla Camera, missioni all’estero. Se un capo di stato estero invitasse Berlusconi per il prossimo week end, però, che cosa si otterrebbe? Un rinvio di sette giorni. Ma si possono poi passare tutti i week end all’estero? E poi che succederà ad aprile-maggio quando, assente o presente Berlusconi, cominceranno le udienze? Infine Berlusconi potrebbe addurre un legittimo impedimento non compreso nell’elenco stilato dalla Corte costituzionale. In questo caso la consistenza della scusa dovrebbe essere valutata dal giudice. Se il giudice respingesse, allora gli avvocati del presidente del Consiglio potrebbero ricorre a loro volta alla Corte costituzionale, chiedendole di giudicare su un caso di conflitto di interesse tra due organi dello Stato. Si bloccherebbe tutto, diciamo, per un mese. La Corte, in una fattispecie simile, si riunirebbe infatti abbastanza presto, non essendoci da istruire una pratica, ma solo da emettere una sentenza su un caso concreto. Alla fine, forse, i difensori sceglieranno questa strada.
• Se no?
Gli argomenti più forti della difesa sembrano quelli relativi alla competenza. Questa indagine – dicono Longo e Ghedini – non compete alla Procura di Milano, ma a quella di Monza, che include Arcore, per la parte riguardante il sesso con la minorenne, e al tribunale dei ministri per la concussione. Altri punti di resistenza: la concussione è contestata perché il Cavaliere ha fatto alla Questura di Milano una sola telefonata in cui, secondo i difensori, si è limitato a chiedere notizie, senza caldeggiare nessuna soluzione; il sesso con Ruby è pure contestato, sulla base delle testimonianze della stessa Ruby, che nega.
• Che altro può succedere?
I magistrati di Milano vogliono perquisire l’ufficio del cassiere di Berlusconi, ragionier Giuseppe Spinelli, che risulta risulta far parte della presidenza del Consiglio. Hanno spedito alla Camera un incartamento di 300 pagine, che stamattina diverrà di pubblico dominio. Non si possono fare fotocopie, ma scommetto che finiranno sui giornali lo stesso… [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 17/1/2011]