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 2011  aprile 15 Venerdì calendario

Si fa un gran discutere di questa promessa di Berlusconi, secondo cui nel 2013 si ritirerà a vita privata e lascerà come suo successore l’attuale ministro della Giustizia, Angelino Alfano…• Guardi che il Cav ha già smentito…Ovviamente

Si fa un gran discutere di questa promessa di Berlusconi, secondo cui nel 2013 si ritirerà a vita privata e lascerà come suo successore l’attuale ministro della Giustizia, Angelino Alfano…

• Guardi che il Cav ha già smentito…
Ovviamente. In passato aveva indicato come suo delfino Fini e quasi sempre ha messo sul piedestallo Letta, indicandolo qualche volta come l’uomo giusto per Palazzo Chigi e qualche altra come il naturale successore di Napolitano al Quirinale. Il Cavaliere va matto per queste investiture, che lo confermano implicitamente come il Re Sole del centro-destra. Alfano è stato benedetto durante una conversazione dell’altro giorno con i giornalisti della stampa estera. Un colloquio che, per un accordo tra le parti, doveva essere informale: niente taccuini, niente registratori, discorsi a ruota libera e divieto di riferire. Un gioco delle parti: quando il capo del governo più chiacchierato del mondo ti annuncia che tra due anni se ne va e che al suo posto vuole il giovane Alfano (41 anni…). La notizia è uscita subito sul sito del “Wall Street Journal” e di seguito sul resto della stampa mondiale, finendo in prima pagina sui quotidiani italiani. Ma, appunto, non c’erano né taccuini né registratori e, in queste condizioni, la correzione è molto semplice: i poco amati giornalisti stranieri hanno capito male. «Mai detto che Alfano è il mio successore. Io ho detto che è una persona capace, ma siamo un partito democratico e deciderà il partito stesso il mio successore». C’è un altro punto: secondo i nostri colleghi stranieri, Berlusconi, in quella conversazione, avrebbe anche fatto un elenco delle «molte persone valide» del Pdl: «da Frattini a Sacconi alla Gelmini…»

• Manca Tremonti.
Proprio così. E potremmo, su questa dimenticanza, imbastire ogni sorta di malizie politiche. Sa che capi e capetti del centro-destra passano da una riunione o da una cena all’altra e il leit-motiv di questi confabulari sarebbe proprio Tremonti? Come neutralizzare il ministro dell’Economia, come togliergli potere, come fargli aprire i cordoni della borsa? Perché a quanto pare Tremonti intende tagliare proprio i fondi dei ministeri, cioè togliere ai colleghi di governo la principale arma del loro far politica, che è quella di distribuire soldi a destra e a manca, non importa con quale costrutto.

• Un’altra questone è che Napolitano non intenderebbe firmare la legge sul processo breve, quando il Senato l’avrà approvata.
Piano. Il capo dello Stato ha solo detto: «Valuterò i termini della questione quando saremo vicini al momento dell’approvazione definitiva in Parlamento». Rispondeva alla preoccupazione del Csm e a quella dei familiari delle vittime di Viareggio, persuasi che la legge, con i termini di prescrizione accorciati, manderebbe impuniti i responsabili di quella tragedia. Però il centro-destra dice che si tratta di calunnie e lo stesso Alfano salirà al Quirinale per spiegare al presidente della Repubblica che non c’è pericolo di impunità né per Viareggio né per quelli che all’Aquila hanno costruito edifici di sabbia. Piuttosto il presidente è stato tirato per la giacca – come è ormai costume del centro-sinistra – addirittura dal professor Asor Rosa che, in un articolo sul “manifesto”, senza chiamarlo in causa direttamente, lo ha comunque invitato a fare un colpo di stato.

• E come potrebbe?
Asor Rosa parla di «momento fatale» e di «parte sana del paese», dice che non esistono le condizioni per «una prova di forza dal basso», ci vuole invece «una prova di forza che, con l’autorevolezza e le ragioni inconfutabili che promanano dalla difesa dei capisaldi irrinunciabili del sistema repubblicano, scenda dall’alto, instaura quello che io definirei un normale ‘stato d’emergenza’, si avvale, più che di manifestanti generosi, dei Carabinieri e della Polizia di Stato, congela le Camere, sospende tutte le immunità parlamentari, restituisce alla magistratura le sue possibilità e capacità di azione, stabilisce d’autorità nuove regole elettorali, rimuove, risolvendo per sempre il conflitto d’interessi, le cause di affermazione e di sopravvivenza della lobby affaristico-delinquenziale, e avvalendosi anche del prevedibile, anzi prevedibilissimo appoggio europeo, restituisce l’Italia alla sua più profonda vocazione democratica» eccetera. Chi è che può far questo «dall’alto»? Solo Napolitano.

• Il presidente ha smentito?
Il presidente è stato zitto. Giuliano Ferrara ha fatto il diavolo a quattro, anche l’altra sera in televisione, aggregando Asor Rosa al partito di “Repubblica”. Insomma questi sono pensieri che la sinistra fa, ma si guarda bene dal dire. “Repubblica” ha intervistato il professore filo-golpista prendendone le distanze, con l’aria di dire: «Ma che, sei matto?». [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 15/4/2011]