vanity, 3 gennaio 2011
Firmato l’accordo per Pomigliano
• Alla vigilia di Capodanno, Cisl, Uil, Ugl e Fismic hanno firmato con la Fiat l’accordo per Pomigliano. Una nuova società (Newco) non iscritta a Confindustria produrrà Panda. Investimento da settecento milioni di euro, 4.600 assunti. Restando fuori da Confindustria, la Newco ha fatto scattare la norma dello Statuto dei lavoratori secondo cui un sindacato ha diritto di essere rappresentato in fabbrica solo se ha firmato almeno un contratto collettivo nazionale. La Fiom (metalmeccanici Cgil) si è rifiutata di firmare e non avrà dunque rappresentanti a Pomigliano. Ne è nata una polemica al calor bianco. Il segretario Fiom, Maurizio Landini, ha detto che l’intesa è «un attacco alla democrazia» e «un pugno in faccia a Confindustria». Cremaschi, leader storico dell’organizzazione, ha aggiunto che «Angeletti e Bonanni sono la vergogna del sindacalismo italiano […] per noi non contano più niente». È stato proclamato uno sciopero di otto ore per il 28 gennaio. Il nuovo segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha poi smorzato i toni, sostenendo in un’intervista al Corriere della Sera che a certe condizioni Fiom dovrebbe riconoscere l’accordo e aprirsi la strada alla rappresentanza. Questi precedenti rendono fondamentale il referendum del 17-20 gennaio sull’altro accordo, quello per Mirafiori (produzioni di Chrysler e un miliardo di investimenti) siglato prima di Natale. Altro tema dell’anno: che fine farà la Confindustria se, dopo l’uscita di queste Newco, dovesse lasciare la stessa Fiat? [Giorgio Dell’Arti]