vanity, 14 febbraio 2011
Ancora clandestini sulle nostre coste
• Barconi di disperati, provenienti soprattutto dalla Tunisia, hanno ripreso ad approdare sulle nostre coste, nuovamente invase, dopo due anni di tranquillità, da clandestini. Fino al momento in cui scriviamo ne sono arrivati cinquemila, cioè mille al giorno. Punti di approdo più frequenti: Lampedusa e Pantelleria. A Lampedusa, per ospitarli, se ne sono assiepati 1.500 nel campo di calcio ed è in corso la riapertura del Centro di accoglienza, chiuso due anni fa dopo le proteste dei locali. Gli italiani lamentano l’indifferenza al problema dell’Europa e gli scarsi controlli tunisini ai punti di imbarco. Maroni ha proposto che la stessa polizia italiana vigili nei porti tunisini, ma si è sentito rispondere: “Non accettiamo ingerenze nei nostri affari interni”. Nei porti di quel Paese si svolge un’intensa compravendita di imbarchi clandestini: un posto costava 750 euro una settimana fa, è arrivato adesso a poco meno di duemila euro. Si acquista un passaggio su carrette scassate, che più di una volta si spaccano in due una volta al largo. Lunedì mattina un sito arabo ha scritto che una di queste barche è stata speronata da una motovedetta tunisina al largo di Gabes. Ventinove persone sarebbero morte. [Giorgio Dell’Arti]