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 2005  settembre 23 Venerdì calendario

Fazio e Tremonti in America

• Fazio e Tremonti sono in America, alla riunione del Fondo Monetario Internazionale. Si tengono a distanza uno dall’altro, c’è stato un’iradiddio al Four Seasons di Georgetown per cambiare all’ultimo minuto l’appartamento di Tremonti che altrimenti avrebbe dovuto dormire sotto lo stesso tetto di Fazio. I due, quando devono per forza star seduti vicini, mettono in mezzo il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, il quale sorride mesto alle telecamere che a questo punto lo inquadrano in pieno, con i due ai lati. I grandi economisti riuniti in America mostrano di disinteressarsi del caso Fazio, insistono nel tenere una posizione di cortesia: “E’ una faccenda italiana, la devono risolvere gli italiani”. Però Trichet, il capo della Bce (la Banca Centrale Europea), fa sapere che i governatori europei, entro una settimana o due, ”diranno qualcosa”. Sarà un parere? Sarà una condanna? Intanto è chiaro che neanche le parole di Berlusconi smuovono il governatore. Il governatore sta a Washington, si fa fotografare, ha preparato il discorso per domenica, non dà il minimo segno di imbarazzo. A chi lo interroga risponde con due frasi: “Non mi sono macchiato di alcuna colpa” e “Il tempo è galantuomo”. Su un altro tavolo, Tremonti lo sbeffeggia facendone addirittura l’imitazione, poi però annuncia che si è stancato di parlarne. Quello che gli italiani vorrebbero sapere è almeno se si sta assistendo a un grande dramma o a un piccola farsa. Nel grande dramma, i framassoni di tutto il mondo, gli anticlericali, i nemici di Roma e del papa stanno dando l’assalto alla Chiesa attraverso la conquista delle sue banche (Antonveneta). Fazio, con la figlia monaca, è l’ultimo baluardo della cristianità e resiste perché dietro di lui gli uomini dell’Opus Dei, la massoneria cattolica tanto potente che alla messa in memoria del suo fondatore va pure Veltroni (la settimana scorsa), manovrano e si battono in una partita a scacchi che dura da cinque secoli (Lutero). Siniscalco alimenta questa interpretazione dicendo agli amici che, mentre cresceva l’opposizione a Fazio, lui percepiva il gonfiarsi di una ”cosa” che non sapeva definire, un potere occulto, una rete di amicizie e colleganze potenti... Questa sarebbe la trama del dramma. Ecco invece la trama della farsa: Fazio, che da quando c’è la Bce conta poco, difende strenuamente il proprio piccolo potere sulle banche italiane. La Lega lo sostiene perché spera di far soldi con la sua Banca del Nord (che Fazio gli ha salvato). Le sinistre e le destre hanno tenuto in piedi fino ad ora il governatore perché gli conveniva (Unipol, tentativo di pigliarsi il Corriere della Sera, ecc.). Il resto del mondo osserva con divertito stupore il caso di questo signore ciociaro, che non molla a nessun costo le chiavi della sua piccola bottega. [Giorgio Dell’Arti]