vanity, 1 novembre 2004
Klaus Konrad novantenne
• Klaus Konrad, che il 22 dicembre compirà 90 anni, faceva parte del trio di ufficiali nazisti che il 14 luglio 1944 ordinò la strage di San Polo, vicino ad Arezzo: 61 italiani – la maggior parte dei quali civili non schierati – torturati, e tra questi una donna incinta violentata, poi fucilati e gettati in una fossa comune che s’erano dovuti scavare da soli. I tre nazisti fecero buttare delle bombe nella fossa perché dai cadaveri fatti a pezzi non fosse possibile ricostruire la qualità e la quantità delle sevizie subite dai 61 prima dell’eccidio. Adesso la procura di La Spezia ha rinviato a giudizio Konrad, che negli anni dopo la guerra ha fatto un’importante carriera politica in Germania, a fianco di Willy Brandt e con la tessera del partito socialdemocratico in tasca (tessere precedenti: quella delle camicie brune nel ’33, quella del partito nazista nel ’39), finendo anche in Parlamento dal 1969 al 1980. Konrad si difende dicendo di non ricordare, che a quell’epoca lui era il terzo nella catena di comando, “come avrei potuto fare carriera in politica se fossi davvero responsabile di quel massacro?”, eccetera. Ammette che, dopo la guerra, non è mai tornato in Italia.