vanity, 17 gennaio 2005
Prima settimana senza sigarette
• Bilancio della prima settimana di fumo vietato nei locali pubblici. Pochi contravventori (il 5%), nessun calo di clienti in bar e ristoranti. Sirchia ha detto che i farmaci che aiutano a smettere si devono regalare e che ora bisogna fare la guerra all’alcol. La rivista Lancet scrive che certi scienziati furono pagati dalle multinazionali del tabacco per affermare che non c’è tutto questo rapporto tra nicotina e cancro. A Savona, in una causa per l’affidamento di una figlia, una madre ha detto che non la vuole a casa e di metterla nelle mani dei servizi sociali perché fuma troppo. Luca Goldoni, sul “Corriere”, ha notato che il divieto di fumare ha fatto riapparire le sedie sui marciapiedi. Giuliano Ferrara, che aveva fatto campagna contro la legge, s’è pentito: Voglio rivolgere un grato pensiero al ministro Sirchia, il primo che sia riuscito da decenni a dar fastidio a noi fumatori accaniti o orgogliosi, realizzando, se la cosa non finirà in burletta nel giro di qualche settimana, una rivoluzione nel costume. Sono passato, per effetto del moderato proibizionismo da lui voluto, da tre pacchetti di sigarette, quelle buone, quelle pesanti, quelle senza filtro, quelle che dànno davvero piacere e fanno davvero molto male, a un pacchetto scarso. Ci ritroviamo fuori dalla redazione, si fanno due chiacchiere, si fuma e poi non ci si pensa più. La scansione è ottima, il fumo a catena, automatico, è eliminato. La sigaretta obiettivamente è più buona. Viene una gran voglia di tornare ai tre pacchetti, ma non si può. Una fastidiosa bronchite da calo del tasso di nicotina, con la relativa tossetta della salute, mi secca un po’, ma passerà. Per questa ragione mi aggiro per le stanze della redazione gridando: Viva lo Stato!, viva sua eccellenza il ministro!. Quando si comincia con l’astemia, la castità, la dieta?. [Giorgio Dell’Arti]