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 2005  gennaio 13 Giovedì calendario

La Corte costituzionale e i referendum

• La Corte costituzionale ha dichiarato ammissibili quattro referendum sulla fecondazione assistita e ha detto no al quinto, che voleva la cancellazione integrale della legge (la n. 40 dell’anno scorso). Votando “sì” su tutte e quattro le schede si abrogheranno: le limitazioni alla ricerca scientifica sugli embrioni; il limite massimo di tre embrioni da trasferire nell’utero e quindi il divieto di congelarli; l’equiparazione dell’embrione all’individuo, con conseguente parità di diritti; il divieto di produrre l’embrione con seme estraneo alla coppia (la cosiddetta “eterologa”). Radicali polemici per via del no al quinto referendum (“è una sentenza politica”), partiti molto divisi. Emergono due linee: quella che punta a un accordo in Parlamento che modifichi la legge e faccia decadere i referendum (difficile, anche se presente in tutto lo schieramento) e quella che punta all’astensione per far mancare il quorum del 50 per cento (linea presente nella maggioranza di governo). Berlusconi ha detto che non darà indicazioni di voto e lascerà libertà di coscienza. Idem Prodi, che a suo tempo s’era detto contrario ai referendum. La data pressoché certa del 12 giugno è contestata dai radicali, secondo i quali quel giorno gli italiani saranno già in vacanza e non andranno a votare. Su tutta la faccenda incombe poi il problema di Celentano: un suo programma in quattro puntate andrà in onda su Raiuno a partire dal 12 aprile e il cantante vuol parlare ogni volta di politica, per almeno mezz’ora, avendo ospiti un rappresentante della maggioranza e uno dell’opposizione. Petruccioli dei Ds ha già avvertito: non si metta in testa di nominare i referendum. Ha ricordato anche che la legge vieta ai politici di partecipare a programmi di intrattenimento. [Giorgio Dell’Arti]