vanity, 21 gennaio 2005
Simone Cola ucciso a Nassirya
• Il maresciallo Simone Cola, 32 anni, sposato, una figlia di 8 mesi, originario di Tivoli (Roma), è rimasto ucciso a Nassirya da un colpo di fucile che gli ha attraversato l’ascella. Era alla guida del suo elicottero, un Ab412 facente parte dell’aviazione leggera dell’esercito. Molte accuse si sono levate contro il governo per non aver dotato le nostre forze di stanza laggiù degli A129 Augusta, considerati più sicuri. Un anno fa, quattro militari italiani di stanza in Iraq s’erano fortemente lamentati per le dotazioni insufficienti ed erano stati per questo messi sotto processo dalla magistratura militare. Dopo la morte di Cola, il ministero s’è difeso ribadendo che la nostra dotazione è assolutamente sufficiente. Ma, nei giorni successivi, s’è appreso che probabilmente gli A129 Augusta saranno a questo punto mandati a Nassirya.
• La morte di Cola va inquadrata nella ripresa violenta dell’attività terroristica in Iraq: mercoledì 19 gennaio, cinque attentati con autobombe nel centro di Bagdad hanno provocato 26 morti. Sabato 22 gennaio,15 agenti della guardia nazionale, secondo un comunicato del gruppo fondamentalista Ansar Al Sunna, sono stati fucilati. La sera stessa Al Jazeera ha diffuso le immagini di un brasiliano (Joao Vasconceles) che sarebbe stato sequestrato. Almeno altri due morti ci sono stati domenica 23. Al Qaeda e le altre organizzazioni terroristiche tentano di impedire le elezioni, fissate per domenica 30 gennaio. Il governo ha chiuso le frontiere e gli aeroporti, prolungato il coprifuoco notturno, vietato il traffico automobilistico. Gli osservatori sostengono che la situazione è davvero grave a Bagdad e in quattro province del centro del paese, mentre al Sud e al Nord l’80 per cento degli iracheni andrà a votare. Voci incontrollate relative all’arresto di Al Zarkawi si sono diffuse domenica: la notizia sarebbe vera e verrebbe comunicata ufficialmente solo a ridosso delle elezioni. [Giorgio Dell’Arti]