vanity, 7 febbraio 2005
Lucia Annunziata e il terrorismo iracheno
• Lucia Annunziata sospetta che il terrorismo iracheno si volga ormai strategicamente contro le donne e racconta di come i servizi le raccomandasero, quando era presidente della Rai, di “avvicendare le giornaliste perché si prepara qualcosa”. Seguirono infatti una serie di azioni contro le donne: tra le altre, le due Simone, la povera Margaret Hassan, il 5 gennaio la giornalista di Libération Florence Aubenas e venerdì 4 febbraio l’inviata del Manifesto Giuliana Sgrena, 57 anni, rapita a Bagdad a una ventina di metri dall’università, dove voleva entrare. Fini ha lanciato un appello ai sequestratori per la liberazione, puntando sulle posizioni antiamericane della giornalista (“E’ un’amica dell’Iraq, liberatela”). Intanto è cominciato il solito maneggio diplomatico di cui gli italiani sono ormai piuttosto esperti. I primi giorni del sequestro sono i più pericolosi, bisogna tra l’altro evitare che l’ostaggio sia venduto a qualche gruppo troppo politicizzato che abbia scarso interesse per riscatto e sopravvivenza del rapito, e vada magari cercando qualche gesto clamoroso e dimostrativo. Le ultime notizie fanno credere che la Sgrena sia stata rapita da delinquenti comuni e che tra l’autista e le guardie dell’università vi sia qualche complice dei banditi. [Giorgio Dell’Arti]