vanity, 25 febbraio 2005
Attentato a Tel Aviv
• Stanotte, un kamikaze si è fatto saltare in aria sul lungomare di Tel Aviv, uccidendo quattro giovani e ferendone cinquanta. Proprio in quel punto c’è una discoteca, sempre affollata nelle sere del week-end. Benché vi siano stati in passato attentati più catastrofici, questo ha destato un’impressione notevolissima, perché arriva dopo le intese tra la nuova leadership palestinese e Sharon, e dopo l’assassinio di Hariri in Libano. Gli israeliani (e gli americani) attribuiscono la responsabilità di questi ultimi atti terroristici (Hariri e Tel Aviv) ai siriani e agli iraniani, che passano soldi ai terroristi perché continuino a colpire Israele. I capi di questi terroristi che non depongono le armi (terroristi Hezbollah) stanno a Damasco, in Siria. In Libano i siriani tengono le loro truppe, mentre gli israeliani se ne sono andati nel 2000. L’esercito degli Hezbollah presidia il confine tra Libano e Israele con armi molto sofisticate e costose, che in nessun modo potrebbe acquistare se qualcuno non li finanziasse. Da tutto questo si ricava che il punto a maggior rischio di guerra del pianeta sta adesso diventando la Siria. A seguire, l’Iran. [Giorgio Dell’Arti]