Giorgio Dell’Arti, 22 marzo 2005
Notizie dal mondo
• Il 22 marzo, a tredici anni da Maastricht, i capi di Stato europei hanno trovato un compromesso per rendere più flessibile il Patto di Stabilità: il tetto del 3% nel rapporto tra deficit e Pil potrà essere superato “in modo temporaneo” e per “una lieve entità”, dando maggior spazio di manovra ai governi. In imbarazzo l’opposizione italiana: Berlusconi ha abilmente parlato di un successo del suo governo e accusato Prodi di aver lavorato contro l’Italia, Fini ha descritto il Professore “livido d’invidia” per la riforma voluta dal premier.
• Dal primo gennaio l’industria tessile europea non è più protetta dalle importazioni. Risultato: a febbraio l’export cinese verso l’Italia era aumentato del 64% nel tessile, del 41,3 nell’abbigliamento. Gli industriali italiani accusano la Cina di esportare sottocosto (dumping) per mettere fuori dal mercato i concorrenti europei. La Lega ha lanciato una campagna per imporre dazi sui prodotti cinesi (’La Padania” se l’è presa pure con Della Valle, campione del “Fighetta Style”, cioè della produzione per ricchi che non teme la concorrenza di Pechino). La Ue, l’unica a poter prendere decisioni di questo tipo, ha dato un contentino all’Italia: dazi su alcune sete sintetiche.
• Col “divorzio di San Valentino” Fiat e General Motors si sono liberate di un matrimonio malriuscito durato cinque anni: dopo mesi di trattative, pur di non comprare il comparto auto, il capo di Gm Richard Wagoner ha accettato di versare cash agli italiani 1,55 miliardi di dollari. La crisi Fiat però resta: nel primo bimestre 2005 sono state immatricolate 173.457 auto, il 17,3% in meno rispetto a un anno prima. All’orizzonte c’è una grande novità: alla scadenza del “convertendo”, a settembre, le banche potrebbero diventare l’azionista di riferimento dell’azienda scavalcando gli Agnelli (il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, s’è lasciato scappare che a quel punto il primo pezzo a essere ceduto sarà il giocattolo di famiglia: la Juventus).
• A marzo il Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (Bbva) e l’olandese Abn Amro hanno lanciato un’Opa rispettivamente su Bnl e Antonveneta. Al governatore di Bankitalia Fazio, che ha già perso il comando della politica monetaria per via dell’euro, l’arrivo degli stranieri non piace per niente, per questo sta chiedendo a imprenditori – soprattutto del mattone – e banche italiane di mettersi di traverso. Per Bnl, il caso più difficile, Fazio spera soprattutto nel ”soccorso rosso”, ovvero l’intervento di Unipol, l’assicurazione della Legacoop, e del Monte dei Paschi di Siena.
• Il centrodestra ha cominciato a cambiare la Costituzione. Da giovedì scorso, col voto positivo del Senato, la Lega ha la sua devolution, Berlusconi il premierato. Bossi ha confessato “d’aver pianto” per la felicità. Se verrà approvato definitivamente – manca la seconda lettura – si dovrà tenere un referendum confermativo: il Carroccio e l’opposizione lo vogliono il prima possibile, Berlusconi ha già detto “dopo le politiche”. Il giudizio di Ernesto Galli della Loggia sul Corsera: "Un incrocio contradditorio e micidiale di accentramento e decentramento, all’insegna dell’istituzionalizzazione della paralisi e dell’apoteosi del ricatto". [Giorgio Dell’Arti]