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 2005  aprile 02 Sabato calendario

Papa Wojtyla

• Giovanni Paolo II è morto alle 21 e 37. Un’agonia di tre giorni, preceduta, la mattina di mercoledì 31 marzo, dal tentativo disperato di affacciarsi alla finestra e benedire la folla, tentativo durato solo quattro minuti e immortalato dai fotografi della Reuters che hanno diffuso in tutto il mondo le immagini mai viste di un uomo vestito di bianco, le mani alzate nel gesto della benedizione, epperò incapace ormai di emettere alcun suono e perciò con la bocca distorta in una smorfia di dolore. Erano le ultime foto di Wojtyla. Poche ore dopo, il suo portavoce Navarro-Vals - sobrio e commosso - inaugurava la serie dei bollettini che doveva concludersi sabato sera. A quell’ora, decine di migliaia di persone sostavano nella piazza a pregare. Nella città si diffondevano – come sempre in questi casi – i rintocchi delle campane di bronzo che annunciavano ai romani la mesta notizia.

• Wojtyla è diventato papa il 16 ottobre del 1978, sconosciuto al punto che i giornali italiani credettero nei primissimi minuti che quel nome pressoché impronunciabile corrispondesse a un cardinale di colore. Lui si presentò con un italiano incerto e una frase subito famosa: “Se sbaglio, mi corrigerete”. C’erano l’Unione sovietica (Breznev) e il muro di Berlino. Giovanni Paolo II diede un contributo decisivo a far crollare entrambi e, come si dice, a “sconfiggere il comunismo”. Non fu tenero però neanche con la società liberale e con le logiche capitaliste, al punto che molti commentatori lo considerano, dal punto di vista sociale, un papa di sinistra. E’ certo che è stato incrollabile su certi capisaldi: no all’aborto, no alle tecniche più avanzate di fecondazione assistita. Grande rapporto con i giovani. Grandissimo viaggiatore. Le donne lo hanno in genere amato e capito, anche se egli ne ha esaltato soprattutto la “differenza” (vale a dire la capacità di esser madri). Giovanni Paolo II ha fortemente rallentato, per ciò che riguarda l’Italia, le intromissioni vaticane nella nostra politica interna.

• Il conclave per eleggere il nuovo papa si riunirà tra il 17 e il 22 aprile: 117 cardinali (forse 118 se il nome del cardinale in pectore nominato nel 2003 sarà reso noto), provenienti da 46 paesi, nessuno dei quali ha ancora compiuto 80 anni. La comunità più numerosa è quella europea (58 porporati), ma i pronostici della vigilia (quelli dei cosiddetti esperti) dicono che il nuovo papa non sarà né italiano né europeo, ma sudamericano o asiatico. Nomi: il messicano Norberto Rivera Carrera, l’indiano Ivan Dias. Altri puntano sulla chiesa tedesca e il cardinale Ratzinger. I bookmakers inglesi continuano ad accreditare Tettamanzi e piazzano al secondo posto il nigeriano Arinze, che sarebbe il primo papa di colore. Si deve tenere presente che la lingua più parlata dai cattolici è lo spagnolo, che l’Europa è – da questo punto di vista – un continente fermo, che la comunità africana, benché assai fervente, è composta soltanto da 90 milioni di persone. D’altra parte è bene ricordare che, nei conclavi del dopoguerra, nessun eletto era mai stato neanche lontanamente indicato dai pronostici. Il nuovo pontefice deve essere eletto con due terzi dei voti, ma se dopo 15 giorni il nome non è ancora uscito, il conclave può ricorrere al ballottaggio tra i primi due, o abbassare il quorum al 50 per cento + 1. [Giorgio Dell’Arti]